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La gaffe razzista di una dirigente del Pd in una trasmissione radiofonica

Patrizia Prestipino, membro della direzione nazionale del Pd, a Radio Cusano Campus ha detto che bisogna a fare più figli per “continuare la nostra razza”

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 25 Lug. 2017 alle 17:11 Aggiornato il 10 Gen. 2020 alle 20:30

“In Italia non ci sono più mamme, siamo il paese più anziano d’Europa, di che parliamo. Un paese che rischia di non avere più ragazzi italiani, se si vuole in qualche maniera continuare la nostra razza, se vogliamo dirla così. Poi, per carità va benissimo tutto, io sono per lo ius soli, voglio che venga approvato quanto prima, ma è chiaro che in Italia gli italiani non fanno più figli”.

Patrizia Prestipino, membro della direzione nazionale del Partito Democratico e responsabile del dipartimento per la difesa degli animali, ha commentato così a Radio Cusano Campus le polemiche sollevate dal dipartimento mamme creato da Matteo Renzi nel Pd.

Il dipartimento mamme è uno dei quaranta attraverso cui l’ex premier ha deciso di riorganizzare la struttura del Pd in vista delle prossime elezioni politiche: diritti, lavoro, università e appunto le mamme.

“Renzi in campagna elettorale ha detto ‘ci occuperemo delle mamme’, non vedo cosa ci sia di male. Purtroppo in Italia nascono sempre meno figli, la genitorialità è lasciata da sola, l’idea di occuparsi delle mamme, anche quelle arcobaleno, e della genitorialità non credo sia un’offesa”, ha proseguito la dirigente ai microfoni di radio Cusano.

L’intervento di Patrizia Prestipino non ha lasciato indifferenti gli ascoltatori, soprattutto perché il concetto espresso dalla militante del Pd è stato rafforzato dalle ulteriori esternazioni che sono venute poco dopo: “O si comincia a dare un sostegno alle famiglie, anche mogenitoriali, o si rischia veramente l’estinzione in Italia, poi non ci lamentiamo che si svuotano gli ambiti dei giovani, che non c’è futuro per i ragazzi”.

Nel pomeriggio di martedì 25 luglio, Patrizia Prestipino si è scusata per l’uso della parola “razza”, “termine che, peraltro, nulla aveva a che fare con la discussione in corso in quel momento”, ha spiegato.

Qui l’intervento integrale di Patrizia Prestipino.

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