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Franca Leosini: “Chi si trova un ladro in casa e spara ha diritto di farlo”

La giornalista di Storie Maledette ha detto la sua sul tema al quotidiano Libero. Fonte: Rai.

E si scaglia contro la discrezionalità dei giudici, che "la inquieta"

Di Viola Stefanello
Pubblicato il 30 Lug. 2018 alle 08:43 Aggiornato il 30 Lug. 2018 alle 09:15

In un’intervista al quotidiano Libero, la celebre giornalista Franca Leosini ha risposto a qualche domanda riguardante la legittima difesa.

Il tema, molto caro alla Lega di Matteo Salvini da ben prima di salire al governo, è molto caldo negli ultimi tempi, e un provvedimento al riguardo potrebbe presto arrivare in parlamento per essere votato.

Da parte propria, Leosini, che da 24 anni conduce il programma Storie Maledette su Rai 3 in cui vengono intervistati i protagonisti, accusati e condannati, dei più caldi casi di cronaca nera d’Italia, si è espressa favorevole a questo provvedimento.

“Credo che chi si ritrovi un ladro in casa e spari, abbia il diritto di farlo, specie se è in pericolo di vita”, ha detto la giornalista sulle pagine di Libero.

Leosini, però, ammette che si tratta di un tema molto controverso. “L’idea che chi ha sparato per difendersi possa essere processato per omicidio, mi terrorizza”, dice.

Ma continua: “Certo, se il ladro scappa e gli spari alle spalle, cambia tutto”.

Una posizione maturata nei suoi tanti anni di carriera è quella sulla discrezionalità dei giudici.

“Mi inquieta”, spiega. “Nei 24 anni di Storie Maledette mi ha colpito la disparità di valutazione dei giudici a parità di reato”.

E dona un esempio: “È vero che i crimini non sono mai sovrapponibili, però non capisco perché a Parolisi, che ha ucciso la moglie con 29 coltellate, hanno ridotto la pena a 18 anni, mentre a Cosima e Sabrina Misseri, che hanno ucciso Sarah Scazzi senza premeditazione né vilipendio di cadavere, sia stato dato l’ergastolo”.

Cosa prevede la proposta di legge della Lega sulla legittima difesa

È una delle battaglie di più vecchia data portate avanti dalla Lega, simbolo della svolta securitaria che Salvini vuole dare al paese.

Così, a giugno il sottosegretario leghista Nicola Molteni ha depositato una nuova proposta di legge in parlamento.

Il testo ricalca quello presentato dalla Lega già a marzo, quando il partito era all’opposizione.

Verranno allargate le maglie sulla possibilità di sparare a chi si introduce nelle abitazioni per commettere furti. Si prevede, di fatto, la sostanziale cancellazione del vincolo della proporzionalità tra difesa e offesa.

Questo vorrebbe dire che nel caso un ladro entrasse in una casa, sarebbe possibile sparargli indipendentemente dall’effettivo pericolo per la propria incolumità e la propria vita.

Nello specifico, il punto 1 recita: “Si considera che abbia agito per legittima difesa colui che compie un atto per respingere l’ingresso o l’intrusione mediante effrazione o contro la volontà del proprietario o di chi ha la legittima disponibilità dell’immobile, con violenza o minaccia di uso di armi di una o più persone, con violazione di domicilio”.

Previsto anche un inasprimento delle pene per chi commette furti nelle abitazioni: “In particolare, si prevedono la reclusione da un minimo di cinque anni a un massimo di otto anni e la multa da un minimo di 10.000 euro a un massimo di 20.000 euro. Conseguentemente per l’ipotesi aggravata di cui al comma 3 del medesimo articolo si prevedono un minimo edittale di sei anni di reclusione, mentre il massimo resta quello attualmente previsto, pari a dieci anni, e la multa da un minimo di 20.000 euro a un massimo di 30.000 euro”.

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