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Migranti, “per altri 117 la pacchia è finita”: il commento dell’orrore della rappresentante del centrodestra

Il post è stato pubblicato da Flora Benincaso, responsabile di una delle liste del centrodestra che appoggiano Pasquale Di Rella alle primarie per scegliere il candidato sindaco di Bari. La difesa: "Il mio intento non è stato compreso"

Di Redazione TPI
Pubblicato il 21 Gen. 2019 alle 13:27 Aggiornato il 22 Gen. 2019 alle 13:11

L’emoticon di una bara e una frase: “Per altri 117 la pacchia è finita”. A scriverla sul suo profilo Facebook è Flora Benincaso, responsabile di una delle liste che appoggiano Pasquale Di Rella alle primarie del centrodestra per scegliere il sindaco di Bari. Un commento, che ha suscitato l’immediata reazione della politica locale e della rete, sul naufragio avvenuto il 19 gennaio al largo della Libia in cui hanno perso la vita più di cento persone.

Il post è stato pubblicato su Facebook domenica 20 gennaio ed è stato poi cancellato dall’autrice, che sostiene di occuparsi di sport, come sottolineano i post che appaiono sul suo profilo Instagram.

Il candidato sindaco, ex presidente del consiglio comunale eletto in quota Pd e poi passato al centrodestra, secondo quanto riporta Repubblica, ha escluso Benincaso dalla coalizione.

“Sono profondamente addolorato per i migranti annegati nel Mediterraneo”, ha scritto. “Sono senza parole per l’inaccettabile, assurda, inumana posizione espressa dalla signora Flora Benincaso in un post sul suo profilo fb. Tale posizione, assolutamente personale, rende la sua presenza indesiderata e incompatibile con il progetto politico che sostiene la mia candidatura a Sindaco di Bari. Invito tutti a desistere dal tentativo di attribuire, direttamente o indirettamente, a me parole o prese di posizione che non mi appartengono e dalle quali prendo nettamente le distanze”.

Benincaso chiede scusa e spiega la “gaffe”

“Col mio post volevo solo sottolineare la gravità della strage di migranti nel Mediterraneo”. Flora Benincaso ha poi spiegato così il post su Facebook che ha scatenato numerose polemiche.

“Il mio intento non è stato compreso” spiega. “È stato interpretato come un mio esultare per la strage dei migranti. Al contrario, volevo esprimere tutto il mio dolore”.

Il naufragio. Secondo il racconto dei superstiti, due sudanesi e un gambiano, sono 117 le vittime del tragico naufragio avvenuto al largo della Libia.

Flavio Di Giacomo, portavoce dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, ha riferito, riportando i racconti dei tre uomini, che il gommone su cui si trovavano 120 persone si è sgonfiato dopo quasi undici ore di navigazione. Le persone sono cadute e annegate: tra loro anche dieci donne, e due bambini di uno di appena due mesi. Provenivano soprattutto da Nigeria, Camerun, Gambia, Costa d’Avorio e Sudan. I tre, traumatizzati e sotto choc ma in buone condizioni di salute, hanno raccontato di essere rimasti tre ore in acqua, prima di essere recuperati, assistendo alla tragedia.

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