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Napoli, la figlia di Che Guevara in visita al murale che ritrae suo padre

Credit: Ansa/Cesare Abbate
Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 9 Mar. 2019 alle 20:38 Aggiornato il 11 Mar. 2019 alle 11:17

Lo sguardo di Aleida Guevara, figlia del Che, ha finalmente incontrato quello di suo padre, nell’immenso murale eseguito dallo street artist Jorit a San Giovanni a Teduccio, Napoli.

Un’opera imponente, che cancella il grigio delle palazzine popolari e ricorda di alzare la testa davanti a soprusi e degrado. Continua il lavoro dello street artist per risvegliare le coscienze dell’umanità

Aleida Guevara, figlia del Che ha ammirato il murale di Jorit dedicato al padre. Ospite del comitato di lotta per il lavoro, per lei è stato anche proiettato un breve filmato dei momenti della realizzazione del disegno. “Una donna meravigliosa, con la stessa vocazione del grande comandante. È riuscita a commuovere tutte le persone presenti all’iniziativa”, hanno detto gli attivisti del Comitato.

Aleida Guevara | Chi è

Assomiglia al padre, Ernesto Che Guevara. Ha 57 anni, fa la pediatra all’Avana. “Ho intrapreso la stessa strada di mio padre, così restituisco al mio popolo quello che ho imparato”, raccontava in un’intervista al Corriere.

Cura i bambini, li bacia spesso. “Sono gli stessi baci che ricevevo da mio padre. Tornava a casa di notte, mi prendeva in braccio e mi dava baci fortissimi sulla guancia”.

Aleida aveva soltanto 4 anni quando il padre lasciò Cuba. Ne aveva soltanto 7 quando fu ucciso in Bolivia. Però ricorda il suo amore, la sua tenerezza. “Mio padre non era quasi mai a casa, è stata mia mamma a insegnarmi l’amore. E’ stata mia mamma a insegnarmi ad amare mio padre. Mi spiegava che mio padre era fuori per aiutare altre persone che fanno parte di questo stesso nostro pianeta, lo faceva per lasciare un mondo migliore, anche per me”.

Sua madre è la seconda moglie del Comandante, Aleida March. «Mi ha insegnato ad amare mio padre per quello che era, dobbiamo imparare ad amare gli altri per quello che sono”» Senza aver paura della diversità, senza la presunzione di essere superiori agli altri.

Icona del Novecento, Ernesto Che Guevara. “Non mi piace vedere il volto di mio padre sulle tasche dei pantaloni dei giovani, meglio se campeggia su una bandiera, ma soltanto se le persone che la sventolano sono consapevoli del suo messaggio”, affermava la figlia.

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