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Il terzo attentatore di Londra era italo-marocchino

La polizia britannica ha confermato l'identità di Youssef Zaghba, figlio di padre marocchino e madre italiana. Per il Corriere della Sera fu fermato a Bologna nel 2016

Di TPI
Pubblicato il 6 Giu. 2017 alle 12:26 Aggiornato il 23 Apr. 2018 alle 19:08

Il terzo terrorista dell’attacco di Londra – di cui ancora non era stato rivelato il nome –  si chiama Youssef Zaghba ed è nato nel 1995 a Fez, in Marocco, da padre marocchino e madre italiana. A rivelarlo in esclusiva è stato il Corriere della Sera. La polizia britannica ha poi confermato la notizia.

Zaghba lavorava in un ristorante di Londra ed era in contatto con la madre a Bologna, dove era tornata dopo essersi separata dal padre del ragazzo.

Il 15 marzo del 2016, l’uomo, italo-marocchino, era stato fermato dalla polizia all’aeroporto di Bologna mentre cercava di raggiungere la Siria passando per Istanbul, in Turchia. Gli erano inoltre stati trovati video dell’Isis nel cellulare. Il ragazzo era stato denunciato per terrorismo internazionale ma era stato prosciolto da quell’accusa. La madre aveva dichiarato che il figlio le aveva detto di essersi recato a Roma, senza parlare di alcun intenzione di raggiungere la Turchia e la Siria.

I servizi italiani lo avevano segnalato sia alle autorità marocchine che a quelle britanniche.

Al contrario, l’antiterrorismo britannico, dopo aver confermato che Zaghba era il terzo attentatore di Londra ha dichiarato che il soggetto non era nei radar della polizia né dell’intelligence.

Il 3 giugno tre terroristi hanno travolto la folla a bordo di un furgone sul London Bridge, nel centro di Londra, per poi aggredire a colpi di coltello alcune persone che si trovavano in un pub nel vicino Borough Market dove sono stati uccisi dalla polizia. Nell’attentato sono rimaste uccise sette persone.

Gli altri due autori dell’attacco sono stati identificati dalla polizia britannica come Kuhram Shazam Butt, di 27 anni, nato in Pakistan e residente a Londra, e Rachid Redouane, un uomo non noto alla polizia britannica che in passato aveva sostenuto di essere marocchino e libico.

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