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Facebook, c’è l’accordo con l’Agenzia delle entrate: “Il social pagherà 100 milioni di euro al fisco italiano”

Credit: Afp

L'Agenzia delle Entrate e il social network "hanno firmato l'accertamento con adesione per chiudere la controversia legata alle indagini fiscali" effettuate dalla Guardia di Finanza tra il 2010 e il 2016

Di Marta Facchini
Pubblicato il 22 Nov. 2018 alle 17:17 Aggiornato il 4 Dic. 2018 alle 16:21

Facebook pagherà 100 milioni al fisco italiano.

L’Agenzia delle Entrate e il social network “hanno firmato l’accertamento con adesione per chiudere la controversia legata alle indagini fiscali condotte dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, per il periodo tra il 2010 e il 2016″, si legge in una nota.

Il percorso di definizione tra Agenzia delle Entrate e Facebook, sottolinea il comunicato,”si è basato su una parziale riconfigurazione delle contestazioni iniziali, senza alcuna riduzione degli importi contestati, e darà luogo a un pagamento di oltre 100 milioni di euro complessivamente riferibili a Facebook Italy”.

I casi precedenti – Nel 2017 l’autorità antitrust europea aveva deciso di disporre una multa da 110 milioni di dollari per Facebook. Il social network di Mark Zuckerberg era stato accusato di aver comunicato informazioni fuorvianti quando ha acquisito l’applicazione di messaggistica WhatsApp per 19 miliardi di dollari nel 2014.

Al momento dell’acquisizione, la società di Palo Alto aveva assicurato alla Commissione europea di non poter collegare gli account Facebook con quelli di WhatsApp. Nel 2016, però, la società aveva realizzato la connessione tra i due diversi account degli utenti.

“Si tratta di un chiaro segnale alle società che devono rispettare le regole Ue, incluso l’obbligo di fornire informazioni corrette”, aveva commentato la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager.

La Commissione europea aveva precisato che la sanzione avrebbe potuto raggiungere l’1 per cento del fatturato complessivo. In altre parole, si sarebbero potuti superare i 250 milioni di multa. La cifra di 110 milioni è stata ritenuta dalle autorità proporzionata rispetto al caso.

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