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Fabrizio Corona: “Avevo foto scottanti su Berlusconi. Oggi penso che morirò assassinato”

Fabrizio Corona

L'ex fotografo, intervistato da Peter Gomez nel programma La Confessione, parla del caso Ruby e ricorda il suo complesso rapporto con il manager Lele Mora

Di TPI
Pubblicato il 9 Ott. 2018 alle 08:00 Aggiornato il 20 Lug. 2019 alle 12:10

“Quando scoppiò il primo ‘Ruby’, mi vennero a rubare all’interno dell’ufficio tutti gli archivi fotografici perché si era sparsa la voce che io fossi l’unico ad avere le immagini del famoso Bunga bunga”.

Fabrizio Corona, intervistato da Peter Gomez nel programma La Confessione, rivela particolari scottanti sulla sua vita e sulla sua carriera. “Di quelle foto ne avevo una marea”, aggiunge.

E prosegue, ricordando che i contenuti nascosti nei cassetti dell’ufficio “avrebbero potuto far cadere governi, mille governi, mille situazioni. Quando poi diventi il numero uno in quel mestiere, ti arriva di tutto. Sul caso Marrazzo, io fui il primo a essere chiamato dai carabinieri”. Un ingente materiale di immagini mai pubblicate che, a suo parere, avrebbero potuto destabilizzare il sistema politico italiano.

Un potere che, secondo la ricostruzione del fotografo, si sarebbe esteso anche alla stampa: “Io e Mora la stampa la governavamo”. E aggiunge che l’imprenditore non era in grado di dare i titoli ai giornali perchè “non aveva la capacità intellettuale di farlo”. Toccava a lui, allora, fornire e veicolare le notizie.

Un’eredità ingombrante, che non rappresenta un’assicurazione sulla vita. “Penso di finire presto ammazzato. Ma quello non è un problema. Non mi voglio riferire soltanto a Berlusconi”.

E aggiunge: “Lele non l’ho mai ammirato perché è diventato il mago di questo lavoro attraverso rapporti di pubbliche relazioni. Se lui fosse stato strutturalmente costruito per fare l’imprenditore di quel mestiere, sarebbe potuto diventare veramente l’uomo più importante d’Italia perché in quel momento aveva le mani ovunque”.

Un rapporto complesso, quello tra l’ex re dei paparazzi e il manager. “Non avevamo rapporti sessuali. Sono stato il più grande amore della sua vita perché sono stato l’unico che è mai riuscito ad avere”.

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