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Chi è Elio Lannutti, il senatore che cita i Protocolli di Sion

Di Redazione TPI
Pubblicato il 22 Gen. 2019 alle 13:10 Aggiornato il 22 Gen. 2019 alle 13:12

Laureato in sociologia, giornalista professionista. Sposato con un’insegnante di francese e padre di un 26enne giornalista. Poi, esperto ed appassionato di economia e finanza. Sono queste la categorie con cui si definisce sul suo sito Elio Lannutti, il senatore del Movimento Cinque Stelle al centro di una polemica dopo avere pubblicato (e rimosso) un post su Twitter in cui si dava per buona la nota, e falsa, teoria complottista dei Protocolli dei Savi di Sion. Una delle fake news più note del Novecento, che accusava gli ebrei di volere arrivare a controllare la comunità internazionale.

Lannutti ha lavorato per oltre quattordici anni al Banco di Roma ed è anche un ex sindacalista. Eletto per la prima volta in Parlamento con l’Idv con Antonio Di Pietro, è il fondatore dell’Abudsbef, associazione per la tutela dei consumatori, dall’anno della sua costituzione nel 1987.

Ha scritto per il settimanale “Avvenimenti”, che aveva fondato nel 1988. Saggista, è autore di pubblicazioni in materia bancaria come “Guida all’Uso della Banca” (Editori Riuniti), “Euro, la Rapina del Secolo” (Editori Riuniti), “I Furbetti del Quartierino” (Editori Riuniti), “La Repubblica delle Banche” (Arianna Editrice).

Sul suo sito web, Lannutti si definisce un uomo che “combatte aspre battaglie in difesa dei diritti, denunciando le malefatte del potere economico-finanziario e l’arroganza di banche”. E ricorda di “avere denunciato la lunga catena di scandali finanziari e industriali che ha coinvolto un milione di risparmiatori per un controvalore di 50 miliardi di euro dallo scandalo Bipop-Carire, al crack Parmalat, Cirio, Lehman Brothers”.

Lascia l’Idv nel 2012 e nel 2014 entra a fare parte del Movimento 5 Stelle, con cui è di nuovo eletto senatore nel 2018.

Fa parte della Commissione parlamentare per il controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, della Commisione antimafia del Senato e della Commissione permanente finanze e tesoro.

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