Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Il doposcuola di Casapound: ripetizione gratuite ma “solo a bambini italiani”

Di Giovanni Macchi
Pubblicato il 8 Mar. 2019 alle 22:39 Aggiornato il 8 Mar. 2019 alle 23:11

È tutto nero su bianco. In una nota. E, a colori, su un volantino. “Ripetizioni gratuite per bambini italiani”.

Accade alle porte di Roma, precisamente a Cesano. È l’ennesima operazione nazional-populista della forza politica fondata da Gianluca Iannone e guidata oggi da Simone Di Stefano.

CasaPound, si legge in una nota pubblicata su Facebook, “mette a disposizione un gruppo di giovani laureandi per le ripetizioni scolastiche, in maniera totalmente gratuita”.

“Il nostro doposcuola”, spiegano dal partito di estrema destra, “è aperto a tutti i bambini che necessitano di aiuti per i compiti a casa e di ripetizioni per specifiche materie”.

“Con questa iniziativa”, continua la nota, “vogliamo solidarizzare ed aiutare concretamente i giovani studenti e le loro famiglie che, per approfondire particolari materie al fine di conseguire risultati buoni o sufficienti, devono spesso ricorrere a ripetizioni private a pagamento”.

A Milano è allerta per il 23 marzo: “Fascisti e nazisti in arrivo da tutta Europa per celebrare CasaPound”

“Queste prestazioni sono molto onerose, da un minimo di 20 euro all’ora fino ai 30 o 35 euro per le materie più difficili”, spiegano da Casapound.

Di conseguenza, “sempre più famiglie dovranno ricorrere a mezzi alternativi alla scuola per costruire il bagaglio culturale dei propri figli”.

Famiglie, sia chiaro, solo italiane. Resta però da capire se per “bambini italiani” Casapound intenda anche dalla pelle bianca o solo di nascita.

Perché, è bene far notare in questo caso ai “fascisti del terzo millennio”, nel secondo caso ci sono tanti bambini dalla pelle scura ma assolutamente italiani di nascita.

E in questi casi, che si fa? Per Casapound sono “italiani” o “no”? Sinceramente, non sentiamo il bisogno di attendere la loro risposta.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version