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Donna schiavizzata e violentata per 6 mesi, costretta a rovistare nei cassonetti: scappa e fa arrestare l’aguzzino

Torino, donna schiavizzata e violentata per 6 mesi: arrestato l'aguzzino

È accaduto a Torino: la vittima ha approfittato di un momento di distrazione dell'uomo ed è riuscita a farlo arrestare

Di Luca Serafini
Pubblicato il 6 Giu. 2018 alle 12:53 Aggiornato il 6 Giu. 2018 alle 12:54

L’aveva adescata con un trucco subdolo e una falsa promessa, quella di una casa confortevole e un’esistenza tranquilla, per poi trasformare la sua vita in un’inferno.

È successo a Torino, dove un uomo di 39 anni, cittadino romeno, ha tenuto prigioniera una donna di 40 anni, anche lei originaria dell’Europa dell’Est, per quasi 6 mesi.

Tutto è cominciato lo scorso dicembre: la donna, che in passato aveva lavorato come ballerina, si trovava in gravi difficoltà economiche, priva di mezzi di sostentamento. Era finita per strada e non sapeva come andare avanti.

È a questo punto che avviene l’incontro con il 39enne, che le promette un alloggio confortevole. In realtà si tratta di un tugurio, dove la vittima è costretta a vivere come una schiava, in una stanza sbarrata da una catena dalla quale può uscire solo per andare a rovistare nei cassonetti.

La donna viene continuamente violentata, diventa la schiava sessuale del 39enne, è costretta a servirlo e riverirlo e non trova il modo per ribellarsi e fuggire.

La svolta arriva qualche giorno fa, quando l’uomo decide di portarla con sé ad un supermercato. È qui che la donna riesce ad approfittare di un momento di distrazione del suo aguzzino per rivolgersi ad altri clienti del supermercato.

“Chiamate la polizia”, implora la 40enne. Poco dopo giunge sul posto una pattuglia delle forze dell’ordine che riesce a rintracciare l’uomo, il quale nel frattempo aveva provato a nascondersi dietro a un distributore di bevande.

Il 39enne romeno è stato arrestato, e dovrà rispondere delle accuse di sequestro di persona, violenza sessuale e lesioni personali.

Solo dopo l’arresto la vittima è riuscita a liberarsi dall’incubo in cui aveva vissuto per sei mesi; la donna ha raccontato per filo e per segno le sevizie e le torture subite. Un racconto che potrebbe rivelarsi decisivo nel processo che dovrà affrontare il suo aguzzino.

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