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La donna che aveva indossato la maglietta “Auschwitzland” è stata condannata a una pesante multa

Di Laura Melissari
Pubblicato il 28 Feb. 2019 alle 17:26 Aggiornato il 28 Feb. 2019 alle 17:28

Selene Ticchi, la donna che partecipò alla commemorazione della marcia su Roma a Predappio nell’ottobre 2018 indossando una maglietta con la scritta Auschwitzland, è stata condannata a pagare una multa di 9.000 euro.

La condanna arriva dal Tribunale di Forlì

A renderlo noto è l’Anpi nazionale, che definisce il gesto “vergognoso e ignobile”.

Il decreto penale prevedeva una condanna a quattro mesi di reclusione, successivamente convertita in multa di 9.050 euro.

L’Associazione Partigiani Italiani ha accolto con favore la sentenza, “che dà ragione all’Anpi nazionale e a tutti coloro che hanno denunciato il reato, una sentenza che rispetta le leggi vigenti, a cominciare dalla legge Mancino, e rispetta la XII Disposizione finale della Costituzione che vieta la ricostituzione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”.

“Quell’esibire una maglietta che irrideva i morti nel campo di concentramento, ridisegnato come un parco dei divertimenti, è stato soltanto uno degli episodi recenti che rivelano un clima di odio, intolleranza, razzismo che sta dilagando”, ha detto il presidente dell’Anpi di Forlì, Miro Gori.

La procura di Forlì aveva aperto l’indagine dopo che l’Anpi aveva presentato una denuncia, spiegando che la marcia “ha rappresentato l’occasione per una rievocazione criminale del fascismo: dalle divise al saluto romano, è stato tutto un celebrare il ventennio, in spregio della barbarie che esso ha rappresentato”.

Anche il museo di Auschwitz ha denunciato la donna: “Usare Auschwitz in questo modo è umanamente terribile e soprattutto manca di rispetto verso tutti coloro che hanno sofferto e sono stati uccisi nel campo di concentramento e sterminio nazista di Auschwitz – inclusi 7.500 ebrei italiani che sono stati deportati in questo campo. Speriamo che gli italiani reagiscano a questo doloroso incidente”.

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