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Parigi in sostegno di Domenico Lucano: “Ha dimostrato che è possibile una diversa politica dell’accoglienza”

La giunta comunale ha definito "inaccettabile" la decisione del governo italiano di sospendere il primo cittadino del comune di Riace dalle sue attività

Di Marta Facchini
Pubblicato il 19 Nov. 2018 alle 17:02 Aggiornato il 19 Nov. 2018 alle 17:47

Anche Parigi si schiera in sostegno di Mimmo Lucano, il sindaco del comune di Riace accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La giunta comunale della Ville Lumière ha approvato una delibera in cui esprime il suo sostegno al primo cittadino del comune calabrese e in cui critica la decisione del governo italiano di sospenderlo dalla sua attività.

“La decisione della giustizia italiana di sospendere il sindaco di Riace dal suo incarico di sindaco è una decisione politica inaccettabile”, si legge nel documento.

Il comune parigino, legato a Roma da uno storico rapporto di gemellaggio, ha inoltre invitato la sindaca Anne Hidalgo a invitare Lucano in città e a “scrivere all’Ambasciata della Repubblica italiana per condividere la preoccupazione del Consiglio di Parigi rispetto al trattamento subito da Domenico Lucano”.

Lucano è stato lodato per le sue azioni nell’accoglienza dei migranti che, secondo Parigi, dimostrano che è possibile realizzare una politica comunale “compatibile con il rispetto, la dignità e il benessere dei suoi abitanti”.

Nel documento, la Giunta comunale invita Hidalgo a “rivolgersi ai propri omologhi sindaci italiani per riaffermare la necessaria protezione dei rappresentanti locali e testimoniare solidarietà al sindaco di Riace”.

Sono stati i gruppi Communistes-Front de Gauche, Groupe écologiste (Gep) e Génération.s. a promuovere l’iniziativa di sostegno.

Chi è Domenico Lucano – Il primo cittadino di Riace era finito agli arresti domiciliari il 2 ottobre 2018 con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Successivamente, il 16 ottobre, gli era stata notificata la misura cautelare con il divieto di dimora nel comune calabrese. L’accusa è di anche di “fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti”.

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