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Imparare a distinguere l’anoressia dalla bulimia

Ogni anno in Italia, su 100mila abitanti sono 102 i nuovi casi di anoressia e 438 quelli di bulimia. Ma su queste due patologie c'è ancora molta confusione

Di TPI
Pubblicato il 16 Feb. 2017 alle 13:40 Aggiornato il 3 Feb. 2018 alle 12:31

Secondo i dati diffusi dall’Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica (Adi), in Italia sono circa 3 milioni i giovani che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, di cui il 95,9 per cento sono donne e il 4,1 per cento uomini.

Su 100mila abitanti ci sono 102 nuovi casi di anoressia nervosa, mentre 438 sono quelli di bulimia nervosa.

Il numero di decessi in un anno per anoressia nervosa si aggira tra il 5,86 e 6,2 per cento, per bulimia nervosa tra 1,57 e 1,93 per cento e per gli altri disturbi tra l’1,81 e il 1,92 per cento.

Questo genere di problematiche, se non riconosciute in tempo e curate in modo appropriato, possono diventare croniche, con conseguenti costi altissimi per l’individuo, la famiglia e la società.

Queste patologie, possono essere sofferte da entrambi i sessi ma, come confermato dai dati, sono più frequenti nelle donne e in fasi come l’adolescenza o la preadolescenza.

Nonostante chi ne soffre ha un desiderio comune, quello di perdere peso, esistono differenze rilevanti tra le due malattie.

I sintomi e le manifestazioni delle due patologie sono spesso confusi e difficilmente riconoscibili.

Che cos’è l’anoressia

L’anoressia nervosa è un disturbo dell’alimentazione caratterizzato, secondo i criteri del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm-V), da diminuzione dell’apporto energetico relativo al bisogno del corpo, che induce un significativo basso peso relativamente all’età, sesso, evoluzione dello sviluppo e salute fisica.

Nell’anoressia nervosa i soggetti sospendono volontariamente e forzatamente l’alimentazione, secondo un comportamento controllante e rigido, più che punitivo. Essi spostano sul corpo l’espressione di un disagio psicologico legato alla propria valutazione personale.

Si sentono sbagliati, inamabili, inadeguati.

Chi soffre di anoressia ha un’intensa paura di aumentare di peso o d’ingrassare, un comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso.

Il soggetto si vede brutto e grasso, anche quando è evidentemente sottopeso. Inoltre, caratteristiche comuni che contraddistinguono le persone affette da anoressia nervosa sono l’alto livello di perfezionismo, l’iperattività, la mancata consapevolezza della malattia e la dismenorrea.

Anomalia nel modo in cui è percepito il peso e la forma del proprio corpo; inappropriata influenza del peso e della forma del corpo sulla propria autostima, o persistente perdita della capacità di valutare la gravità della attuale perdita di peso.

L’anoressia ha uno dei più alti tassi di mortalità complessivi tra tutti i disturbi psichiatrici. Il rischio di morte è tre volte più alto rispetto alla depressione, alla schizofrenia o all’alcolismo e 12 volte più alto di quello presente nella popolazione generale.

Che cos’è la bulimia

La bulimia è un disturbo psicologico in cui il paziente subisce cambiamenti improvvisi di peso, a causa del comportamento.

Chi ne soffre prova grande desiderio di consumare alimenti ad alto valore calorico in grandi quantitativi. Questi eventi si chiamano attacchi e sono sempre collegati a sentimenti di colpevolezza e misure estreme, come indurre il vomito per non ingrassare, ingerire lassativi, abusare dell’esercizio fisico e seguire diete radicali.

Una differenza sostanziale tra le due patologie è legata alla condotta dei pazienti dinanzi al controllo del loro peso.

Da un lato i malati di anoressia presentano un comportamento più controllato rispetto all’obiettivo di perdere peso, perché tutte le loro azioni si rivolgono ad analizzare e monitorare attentamente quello che mangiano, persino arrivando a non ingerire niente durante tutto il giorno.

Al contrario, i bulimici presentano un comportamento più ansioso e poco controllato, perché hanno una vera e propria mancanza di controllo della loro alimentazione quotidiana, seguendo diete assurde come passare un giorno senza mangiare, combinate con il consumo impulsivo di una grande quantità di cibo.

Successivamente, compensano questi attacchi provocandosi vomito o prendendo lassativi per liberarsi dal senso di colpa e vergogna che sentono verso se stessi.

Normalmente, le pazienti con anoressia pesano molto meno di quello che è il loro peso ideale, giungendo a una situazione di magrezza estrema; mentre le pazienti con bulimia possono avere un peso normale e ingrassare e dimagrire in maniera improvvisa.

 

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