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“Di Maio ha messo due carabinieri del suo paese nella sua scorta”. Lui: “È una fake news”

Credit: AFP PHOTO / Andreas SOLARO

Secondo il quotidiano La Repubblica, il vicepremier avrebbe scelto due carabinieri di Pomigliano d'Arco come guardie del corpo, ma Di Maio ha subito smentito e annunciato querele

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 10 Ago. 2018 alle 09:29

Il vicepremier e ministro di Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio si è scelto la scorta formata da due carabinieri di Pomigliano d’Arco.

È quanto sostiene il quotidiano La Repubblica che ha contestato a Di Maio di aver “scelto” i due carabinieri che lo seguono passo passo e di averli voluti di Pomigliano D’Arco. Lui smentisce, definendo la notizia una “fake news”.

Stando a quanto ricostruito, il capo politico del M5S, ha chiesto espressamente che gli uomini assegnati dall’Ufficio Centrale Interforze a protezione della sua incolumità e della privacy dovessero far parte due carabinieri la cui caratteristica professionale, oltre a quella di essere stati già impiegati nelle scorte, è quella di provenire dal collegio elettorale di Pomigliano, la città del vicepremier. Scrive Bonini:

“Due ‘compaesani’ a chiamata diretta, insomma. Questione che si è rivelata di soluzione meno agevole del previsto. A Di Maio sarebbe infatti toccata una tutela della Polizia e la regola che prevede che i nuclei di scorta siano formati da appartenenti a uno stesso corpo, avrebbe impedito di aggregare i due carabinieri campani di fiducia. La soluzione è stata trovata con un po’ di furbizia. Essendo Di Maio formalmente titolare di due dicasteri (lavoro e sviluppo economico) e facendo capo ai due ministri due scorte diverse (polizia di stato e carabinieri), il vicepremier ha provveduto a farsene assegnare una sola. Con personale dell’Arma, cui appunto aggregare i due angeli custodi da Pomigliano D’Arco. Come da richiesta”.

La replica del vicepremier non si è fatta attendere ed è arrivata attraverso i canali più disparati: da un’intervista rado a Rtl 102.5, passando per un’intervista televisiva e chiudendo con un post pubblicato sul profilo ufficiale del ministro che ha minacciato di querelare il giornalista di Repubblica e il quotidiano stesso:

“Anche oggi Repubblica inquina l’informazione con una fake news inventata di sana pianta. Il giornalista Bonini, che per questo sarà querelato ancora una volta, scrive che sono stato io ad aver scelto i due uomini della mia scorta e di aver selezionato due di Pomigliano d’Arco, la mia città: “due compaesani a chiamata diretta”.

“Questo è assolutamente falso e basterebbe una semplice verifica per non scrivere queste fesserie. Mi chiedo come sia possibile permettere la pubblicazione di notizie totalmente false e non verificate. La scorta dei due ministeri è assegnata all’arma dei carabinieri. Gli agenti della scorta lavorano a Roma da anni, non sono di Pomigliano d’Arco, non li avevo mai visti prima e non li ho certo scelti io. Sono persone per cui nutro il massimo rispetto: sono dell’arma dei carabinieri e sono prima di tutto dei servitori dello Stato. Tirarli in ballo con una fake news è davvero squallido. Repubblica e Bonini ne risponderanno in tribunale”.

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