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    Caso Carige, quando Di Maio attaccava Gentiloni per aver salvato le banche | VIDEO

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 8 Gen. 2019 alle 12:13 Aggiornato il 8 Gen. 2019 alle 12:14

    Di Maio attacca Gentiloni per aver salvato le banche | Era l’8 marzo 2017 e Luigi Di Maio parlando alla Camera dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni criticava il governo per aver deciso di salvare le banche italiane.

    “Poi è arrivato lei Presidente Gentiloni. Il suo primo atto politico? Un decreto per trasferire 20 miliardi di euro alle banche italiane”, dice l’on. Di Maio al minuto 5.52 del video.

    “Dopo 4 anni passati a dirci che non c’erano soldi per il reddito di cittadinanza, per le forze dell’ordine, per le imprese italiane, per il fondo per le disabilità, ha cacciato fuori dal cilindro 20 miliardi. Complimenti!”.

    Dopo quasi due anni, il governo giallo-verde ha deciso di salvare una banca, esattamente come fece il Pd.

    Il governo del Movimento Cinque Stelle, che ha sempre protestato contro il salvataggio delle banche, ha deciso di concedere la garanzia pubblica a Banca Carige.

    Il consiglio dei ministri, riunito d’urgenza lunedì 7 gennaio, ha approvato un decreto in favore dell’Istituto di Genova, aprendo alla possibilità di nazionalizzazione.

    Il decreto ha provocato una selva di polemiche politiche.

    Sul fronte del centrosinistra, sono in molti a far notare come la decisione dell’esecutivo gialloverde ricalchi quanto già fatto in passato con Monte dei Paschi e con le banche venete. Solo che, dicono dal PD, Lega e M5s avevano bollato quei provvedimenti come favori ai poteri forti, mentre non hanno perso un secondo per salvare l’istituto genovese una volta al governo.

    Qui le dichiarazioni dell’ex premier Matteo Renzi.

    Carige è stata fondata nel 1483, ha oltre 55.000 azionisti. Quest’anno è sospesa dalla borsa perché lo ha chiesto il gruppo, per non affossare ancora il titolo.

    Nelle settimane scorse la banca non aveva effettuato l’aumento di capitale, destando la preoccupazione dell’Europa per la solidità dell’Istituto. Il governo allora è corso ai ripari per rassicurare mercato e investitori.

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