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Di Maio e Di Battista, la diretta video finisce male: parlano di Ue, ma vengono fermati alla dogana

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 14 Gen. 2019 alle 14:09

Il leader 5 Stelle Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista sono arrivati fino a Strasburgo in macchina, spiegando agli elettori quali sono gli obiettivi del Movimento in Europa in una diretta on the road.

Il viaggio però ha avuto un piccolo imprevisto: una volta arrivati alla frontiera con la Svizzera, Di Maio e Di Battista sono stati fermati alla dogana e hanno dovuto interrompere la loro diretta.

Cosa hanno detto Di Maio e Di Battista –  “L’Europa o si mette in testa che si cambiano i Trattati o crolla, e se crolla l’Europa non è colpa del M5s. C’é da fare una battaglia sul merito di alcuni Trattati: allargare la platea di chi beneficia di diritti economici e sociali e aumentare i fondi per i dissesto”, ha affermato Alessandro Di Battista.

“Questo viaggio verso Strasburgo ci consentirà di attraversare alcuni paesi europei e vedremo come gli italiani hanno situazioni più svantaggiose rispetto ad altri cittadini europei”, ha invece sottolineato il vicepremier. “Questa cosa non ci deve fare arrendere come cittadini italiani: abbiamo chiuso al 2.2 e quota cento è un grande risultato. Ma noi dobbiamo fare quota 41, il vero superamento totale della legge Fornero e aumentare la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza”.

“Il sito internet per chiedere il reddito di cittadinanza sarà pronto nel mese di marzo e nel giro di qualche settimana si saprà se chi ha fatto domanda ha diritto oppure no, poi si va alla posta si ritira la card e si riceve la telefonata del cosiddetto navigator. Grazie al lavoro con Inps, con Poste e i centri dell’impiego ce la faremo”, ha spiegato Di Maio, parlando dall’auto con cui lui e Di Battista sono arrivati a Strasburgo, attraverso l’Europa.

“Il viaggio di questa mattina serve anche a raccontare un po’ di idee che abbiamo”, ha aggiunto Di Maio, “perché noi pensiamo che questa Unione europea così com’è non va. Ma ci sono anche delle cose specifiche che vanno prese di petto e non possono più essere rimandate, che in questi anni ci hanno detto che non si potevano fare, pero’ pensate se il Movimento si fosse arreso di fronte al ‘non si può fare il taglio dei vitalizi’ o ‘non si può fare il taglio delle pensioni d’oro’: alla fine saremmo stati come tutti gli altri, quindi ci dobbiamo credere e cambiare molte cose”.

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