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Di Battista: “Serve una ribellione democratica contro i mercati”

L'esponente di spicco dei 5 Stelle chiama a raccolta il popolo italiano contro le banche e le istituzioni sovranazionali

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 20 Ott. 2018 alle 12:06 Aggiornato il 20 Ott. 2018 alle 12:07

Dopo il declassamento dell’Italia operato dall’agenzia di rating Moody’s il 19 ottobre e i mercati sempre più preoccupati per la manovra economica dell’Italia, arriva l’appello di Alessandro Di Battista agli italiani e contro la “bancocrazia” che cerca di controllare il paese.

“L’Italia è sotto attacco”, esordisce così uno degli esponenti di spicco del Movimento 5 Stelle in  un lungo post pubblicato su Facebook.

“Credo che chiunque abbia avuto a che fare con lo studio del sistema finanziario se lo sarebbe aspettato. Io, da parlamentare, mi sono occupato della ‘Bancocrazia’, la forma più moderna di Stato totalitario, e onestamente me l’aspettavo”.

“Il problema è che per la prima volta si è deciso di tirare fuori denari per ripristinare alcuni diritti economici e sociali dei cittadini e non per garantire le solite entrate alle banche d’affari”.

Abbiamo un nemico (le banche), un obiettivo da raggiungere (ripristinare i diritti), mancano solo l’eroe e l’aiutante, che in questo caso è rappresentato dal popolo italiano chiamato a “ribellarsi” contro il sistema finanziario.

“L’Italia, salvo rare eccezioni, non è mai stato, storicamente, un paese di ribelli. Tuttavia una ribellione democratica e di partecipazione è necessaria. E tale ribellione passa indubbiamente attraverso una campagna di informazione necessaria per far capire ai cittadini che senza il loro supporto nessun governo, sia esso di destra, di sinistra, di centro o populista, avrà mai le mani libere per potere realizzare, autonomamente, le proprie politiche”.

“Chi è di destra avrà idee di destra. Ebbene sappiano costoro che senza un briciolo di sovranità finanziaria tali idee non potranno mai vedere la loro concretizzazione”.

“Ai compagni, quelli veri, se ancora ci sono, dico che i loro rappresentanti dentro o fuori le Istituzioni, negli ultimi 25 anni, si sono piegati. Hanno studiato più lo spread che le condizioni di vita nelle periferie”.

Di Battista non risparmi né i partiti di destra, né quelli di sinistra, entrambi asserviti nel tempo alla “Bancocrazia”, e si rivolge con durezza agli italiani.

“A questo punto il Popolo italiano deve assumersi le proprie responsabilità. Votare non basta, l’avete visto, provano in ogni modo a rendere l’esercizio del voto un’attività pressoché inutile”.

Il “popolo” deve aiutare il parlamento a governare, continua Di Battista, sottolineando come il governo abbia degli obblighi nei confronti del “popolo” e non degli “organismi internazionali che ambiscono, da decenni, alla privatizzazione delle società”.

“Sarà un caso, ma l’escalation di attacchi nei confronti dell’Italia è partita dall’annuncio della possibile nazionalizzazione delle autostrade”.

Tra un attacco e l’altro, Di Battista prepara il suo ritorno in politica, “qualora fosse richiesto”.

“Sento il dovere di mettermi al servizio di una battaglia di civiltà che si può vincere solo a colpi di informazione! Vanno informati i cittadini dei legami tra banche d’affari e pezzi grossi dei passati governi o della commissione europea. Le battaglie si possono vincere o perdere”.

“Certamente si perdono se ci si lascia intimorire da minacce sempre meno velate da parte di chi, sulla privatizzazione dei diritti ha costruito il suo impero”.

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