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Def alle Camere: 16 miliardi per il reddito di cittadinanza e la riforma della Legge Fornero

La nota di aggiornamento al Def è stata inviata alle Camere. Sarà discussa in Parlamento a partire dalla prossima settimana."Una manovra responsabile e coraggiosa", ha detto il ministro dell'Economia Giovanni Tria

Di Marta Facchini
Pubblicato il 5 Ott. 2018 alle 07:53 Aggiornato il 5 Ott. 2018 alle 08:02

Una settimana dopo i festeggiamenti sul balcone di palazzo Chigi, la nota di aggiornamento al Def è stata inviata alle Camere nella tarda serata di giovedì 4 ottobre. In Parlamento sarà discussa a partire dalla prossima settimana.

Si tratta di una manovra che oscilla intorno ai 40 miliardi. Ci saranno oltre 16 miliardi per il reddito di cittadinanza e la riforma della legge Fornero, di cui 9 miliardi per il reddito e le pensioni di cittadinanza e 7 miliardi per la ‘Quota cento‘. Somme che il deficit da solo non riesce a coprire e sarà necessario trovare le coperture nella legge di Bilancio, prevista per metà mese.

Sono da aggiungere un miliardo per la riforma dei centri per l’impiego, due per la flat tax per gli autonomi e piccole imprese, un miliardo per assunzioni straordinarie per le forze dell’ordine e 1,5 miliardi per i truffati dalle banche.

Il governo conferma che ci sarà il 2,4 per cento di deficit per il 2019, ridotto al 2,1 per il 2020 e all’1,8 per il 2021.

Quanto ai numeri della crescita, per il 2019 si punta a un +1,5 per cento, 1,6 nel 2020 e 1,4 nel 2021.

Per la riduzione del debito, si punta a farlo scendere al 130 per cento per il prossimo anno, 128,1 per cento per il 2020 e 126.7 per cento per il 2021. In discesa anche il tasso di disoccupazione, al 9,8 per cento nel 2019.

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha affermato che “una volta che il programma di politica economica del governo sarà approvato dal Parlamento, si dissolva l’incertezza che ha gravato sul mercato dei titoli di Stato negli ultimi mesi. Con livelli dei rendimenti più allineati ai dati fondamentali, le proiezioni di crescita economica e di finanza pubblica miglioreranno significativamente”.

Ora si apre il confronto con l’Unione Europea, “che potrà valutare le fondate ragioni della strategia di crescita delineata dalla manovra”, ha precisato Tria.

“Come è avvenuto all’interno del governo, auspico che il dialogo con la Commissione rimanga aperto e costruttivo, tenendo conto delle reali esigenze di cittadini e imprese e del ruolo che svolgono le istituzioni”.

Una risposta da Bruxelles arriverà solo nei prossimi giorni e la valutazione formale inizierà solo con l’invio del Documento programmatico di Bilancio atteso entro il 15 ottobre.

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