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Cosa prevede il Decreto Dignità approvato dal governo

Credit: Afp
Di Enrico Mingori
Pubblicato il 2 Ago. 2018 alle 20:00 Aggiornato il 2 Ago. 2018 alle 23:19

Aggiornamento: venerdì 3 agosto 2018 la Camera ha dato il via libero definitivo al decreto dignità, approvato con 312 voti a favore, 190 contrari e un astenuto. Il provvedimento passa ora al Senato.ra

Il 2 luglio scorso il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto Dignità proposto dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio.

Il testo prevede norme sul lavoro, le imprese e il gioco d’azzardo. Vengono introdotte sanzioni per chi delocalizza dopo aver ricevuto contributi pubblici, ci sono misure di contrasto alla precarietà e si sancisce il divieto di pubblicità per i giochi e le scommesse.

“Avevo promesso di fare una guerra al gioco di azzardo, alla burocrazia, al precariato, alle delocalizzazioni, l’abbiamo detto e l’abbiamo fatto”, ha commentato il ministro Di Maio dopo l’approvazione durante una diretta su Facebook.

Ecco cosa prevede il Decreto Dignità.

Delocalizzazioni

Nel provvedimento sono previste sanzioni per chi delocalizza. In particolare, se un’impresa ha beneficiato di sostegno pubblico non potrà trasferire all’estero la propria attività per i successivi cinque anni, pena una multa da 2 a 4 volte il beneficio avuto.

La stretta riguarda chi delocalizza in paesi extraeuropei, mentre è in dubio l’applicazione della norma ai trasferimenti all’interno del territorio dell’Unione europea.

Il beneficio pubblico, inoltre, andrà restituito con gli interessi maggiorati fino a 4 punti percentuali.

Lotta al precariato

Vengono riviste le norme sui contratti a tempo determinato: non si potranno avere più di quattro proroghe, con un limite di durata massima non superiore ai 24 mesi.

La misura si applica anche ai contratti di somministrazione a tempo determinato, compresi i contratti attualmente in essere.

Inoltre, il provvedimento punta a incentivare le assunzioni stabili, attraverso l’aumento dello 0,5 per cento del contributo addizionale rispetto all’1,4 per cento che già è a carico del datore di lavoro e che finanzia la Naspi.

Per i rinnovi di contratti oltre i 12 mesi tornano le causali: temporanee e oggettive o per esigenze sostitutive, connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili dell’attività ordinaria, per picchi e attività stagionali.

Licenziamenti

Il provvedimento mira anche a contrastare i cosiddetti licenziamenti selvaggi.

È previsto un incremento del 50 per cento dell’indennizzo che spetta ai lavoratori licenziati senza giusta causa, che potrà così arrivare fino a 36 mensilità.

“Nuoce alla salute” anche sui gratta e vinci

La scritta “nuoce alla salute” apparirà ora anche sui gratta e vinci, così come già accade oggi con i pacchetti di sigarette. Non solo: dovranno essere presenti messaggi sui rischi legati al gioco d’azzardo tali “da coprire almeno il 20 per cento” della superficie dei tagliandi “su entrambi i lati”.

Gioco d’azzardo

Il Decreto Dignità vieta la pubblicità di giochi o scommesse con vincite in denaro. L’obiettivo è “contrastare il grave fenomeno della ludopatia”.

La misura non si applica ai contratti in essere e alle lotterie a estrazione in differita, come la Lotteria Italia. Inoltre, sono esclusi dal divieto “i loghi sul gioco sicuro e responsabile dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”.

In caso di violazione sono previste sanzioni pari al 5 per cento del valore del contratto di pubblicità ma con un minimo di 50mila euro.

Pacchetto Fisco

Il decreto del governo prevede anche alcune norme che mirano alla semplificazione fiscale.

Nel comunicato diffuso al termine del Consiglio dei ministri si citano la riduzione del redditometro (come misura di contrasto all’economia sommersa) e il rinvio della scadenza per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute (spesometro).

Inoltre per i professionisti che operano con la pubblica amministrazione è abolito lo split payment, ossia quel meccanismo che prevede che il privato incassi dalla Pa quanto dovuto per il servizio reso al netto dell’Iva e che sia poi la stessa Pa a versare l’Iva a debito sull’operazione.

Insegnanti

Nel provvedimento è contenuta anche una misura che riguarda gli insegnanti.

È prevista una proroga di 120 giorni su quello che doveva essere il licenziamento causato dalla sentenza del Consiglio di Stato. Il governo ha in pratica voluto prendere tempo per risolvere il problema, che riguarda decine di migliaia di docenti.

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