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Gregorio De Falco: chi è il senatore espulso dal Movimento 5 stelle

Credit: Afp
Di Laura Melissari
Pubblicato il 20 Feb. 2019 alle 07:00 Aggiornato il 26 Feb. 2019 alle 19:36

Noto per la telefonata in cui intimava a Schettino “Salga a bordo, ca**o”, durante il disastro della Costa Concordia, Gregorio De Falco è stato fino al 31 dicembre senatore del Movimento Cinque Stelle. L’espulsione è arrivata proprio nell’ultimo giorno dell’anno.

Con altri quattro parlamentari Cinquestelle, Paola Nugnes, Matteo Mantero, Elena Fattori e Virginia La Mura, si era astenuto dal voto di fiducia al decreto sicurezza, guadagnandosi il titolo di “dissidente”. Una scelta che li porterà ad essere giudicati (e forse sanzionati) dai probiviri del M5s, il collegio chiamato a vigilare sul “rispetto del doveri degli iscritti”.

Qui l’intervista di TPI al senatore Gregorio De Falco: “Il decreto Sicurezza? Io non l’ho votato, gli altri se lo sono fatto piacere: se mi cacciano significa che il dissenso è vietato”.

Il senatore De Falco ha votato con le opposizioni anche in merito al Condono per Ischia. L’emendamento presentato da Urania Giulia Rosina Papatheu (FI) è passato con 23 voti contro 22 no.

De Falco, nelle settimane scorse, entrando in polemica con il leader Cinque Stelle ricordava: “Si dovrebbe tenere presente che nel Movimento non c’è spazio per professionismi della politica. Qualcuno si dovrebbe ricordare che il secondo mandato è il raggiungimento del limite. Dobbiamo ricordarci che abbiamo tutti accettato di avere una data di scadenza”.

Nonostante i contrasti interni, il senatore ha sempre ribadito la volontà di rimanere nel Movimento: “Io non me ne vado. Resto nel M5s come resto nella Marina militare, avendo sempre come bussola la Costituzione. Se mi cacciano dirò quello che ho fatto e il motivo per cui sono stato mandato via. Un proverbio dice: puoi costringere il mulo ad andare alla fonte, ma non puoi costringerlo ad abbeverarsi. La fonte è ovviamente il diritto”.

Gregorio De Falco: il suo ruolo nel naufragio della Costa Concordia

Il 13 gennaio 2012 la nave da crociera Costa Concordia, capitanata dal comandante Francesco Schettino, urtava uno scoglio nelle acque dell’Isola del Giglio. De Falco a quel tempo aveva il ruolo di capo sezione operativa della Capitaneria di porto di Livorno, ente che ha responsabilità per le acque marittime antistanti la costa che, a Sud di Livorno si estende sino all’isola d’Elba.

Il comandante De Falco, nei minuti immediatamente successivi al naufragio, giunse nella sala operativa della Capitaneria, assumendo il coordinamento dei soccorsi all’unità da crociera in difficoltà.

Gregorio De Falco divenne famoso dopo la divulgazione delle comunicazioni radio e telefoniche tra la sala operativa della Guardia costiera livornese e la nave. Il dialogo tra De Falco e Schettino, divenne verrà ricordato in particolare per la frase “Vada a bordo, cazzo!” con cui il militare intimava al comandante della Concordia di tornare sulla nave.

Alle elezioni politiche del 2018 viene eletto al Senato della Repubblica, nelle liste del Movimento 5 Stelle nella circoscrizione Toscana.

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