Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Pillon contro l’utero in affitto: “Carcere e multa fino a 1 milione di euro per contrastare il turismo riproduttivo”

Il nuovo ddl a firma del senatore della Lega è destinato a far discutere

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 18 Feb. 2019 alle 14:14 Aggiornato il 18 Feb. 2019 alle 14:16

Il senatore Pillon torna a far discutere con un nuovo ddl “contro il turismo riproduttivo”, ossia contro la pratica dell’utero in affitto.

Il disegno di legge prevede la reclusione da tre a sei anni e una multa da 800mila a un milione di euro per “chiunque, in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità”.

Con il nuovo ddl “Disposizioni contro il turismo riproduttivo” il senatore della Lega Simone Pillon vuole porre fine alla cosiddetta pratica dell’utero in affitto, ribandendo tra l’altro “in via definitiva il divieto di iscrizione o trascrizione di atti di nascita dai quali risultino due padri o due madri”.

“Le tristi pratiche dell’utero in affitto e della compravendita di gameti umani pur essendo considerate delittuose dal nostro ordinamento (legge n. 40 del 2004) sono purtroppo impunemente utilizzate da alcuni nostri connazionali che non si fanno scrupolo di acquistare gameti umani scelti su veri e propri cataloghi on line, impiegando poi le donne quali autentiche incubatrici”, si legge nella relazione illustrativa.

I bambini nati grazie ad “un autentico contratto di locazione di utero” vengono “immediatamente tolti alla madre e consegnati a quelli che potrebbero esser definiti ‘acquirenti’, violando in tal modo i più basilari diritti dell’essere umano”.

Nonostante “la Corte costituzionale con sentenza n. 272 del 2017” abbia definito la maternità surrogata “gravemente lesiva della dignità della donna e del minore stabilendo che la stessa ‘offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane'”, continua il leghista, “non è possibile per il giudice italiano sanzionare tali reati commessi all’estero in quanto non rientrano nella previsione di cui all’articolo 7 del codice penale”.

Per questo motivo secondo Pillon “è necessario intervenire e colmare tale vuoto, onde porre argine al triste fenomeno del cosiddetto ‘turismo riproduttivo’, inasprendo inoltre le rispettive pene onde aumentare l’effetto deterrente della norma”.

“L’utero in affitto è uno schifo, una delle peggiori forme di violenza contro le donne. Non si possono comprare, affittare e nemmeno regalare né le donne né tantomeno i bambini”, è stato il commento del senatore intervistato dall’Adnkronos.

“La legge italiana già punisce con la reclusione questo abominevole delitto, ma qualcuno che si crede più furbo va a comprarsi impunemente i bambini all’estero, affittando l’utero di povere ragazze straniere”

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version