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Cosa significa essere un eroinomane: la storia di Julius

Julius è un cittadino nigeriano con una storia di dipendenza alle spalle. Termini Tv lo ha intervistato per TPI, e 4 dati da conoscere su questa droga

Di TPI
Pubblicato il 20 Ott. 2016 alle 13:00

Se negli anni Settanta e Ottanta in Italia ci fu una vera e propria strage di giovani morti per overdose da eroina, e molti altri furono quelli che rimasero per anni schiavi di quella droga prima di disintossicarsi, bisogna dire che negli ultimi anni l’argomento è sempre meno trattato dai media, tanto da pensare che di eroina non si droghi più nessuno.

Naturalmente non è così in tutto e per tutto, ma bisogna dire che c’è sicuramente stato nel corso degli ultimi vent’anni un calo notevole dei consumi e delle morti dovute a questa sostanza, che però non è mai scomparsa del tutto, e che ancora oggi continua a mietere vittime.

La web tv Termini Tv, che attraverso i suoi video racconta le vite delle migliaia di persone che ogni giorno passano per la stazione Termini di Roma, ha affrontato il tema in questo video, in cui a parlare è Julius, un cittadino nigeriano arrivato in Italia nel 1979 per studiare architettura.

Come Julius racconta, il suo percorso in Italia negli anni Ottanta ha fatto sì che l’eroina incrociasse la sua strada: un incontro che gli è valso un periodo in carcere e poi in comunità, che lo ha aiutato a ritrovare se stesso e dove tuttora lavora.

(Il servizio è stato realizzato da Valerio Maggio, Isabella Rinaldi e Marica Fantauzzi. Il pezzo prosegue dopo il video)


QUATTRO DATI SUL CONSUMO D’EROINA IN EUROPA

1. LE 4 ROTTE DEL TRAFFICO

L’eroina è l’oppiaceo più diffuso sul mercato europeo degli stupefacenti, e tradizionalmente l’eroina importata in Europa è di due tipi: il tipo più comune è l’eroina brown (forma chimica base), proveniente prevalentemente dall’Afghanistan; molto meno comune è l’eroina bianca (sotto forma di sali), che generalmente proviene dall’Asia sudorientale, ma adesso può anche essere prodotta in Afghanistan o in paesi vicini.

2. QUALI SONO LE NAZIONI CHE NE CONSUMANO DI PIÙ

Il principale oppiaceo consumato in Europa è l’eroina, che si può fumare o assumere per inalazione o per via parenterale, ovvero tramite iniezione. I consumatori di oppiacei (soprattutto di eroina) come droga primaria rappresentano il 41 per cento di tutti i consumatori di stupefacenti che nel 2013 si sono sottoposti a trattamento specialistico della tossicodipendenza in Europa (175mila pazienti) e il 20 per cento di quelli che si sono sottoposti a trattamento per la prima volta (31mila pazienti).

3. L’ETA’ DEI CONSUMATORI

Tra i consumatori di oppiacei che si sottopongono a trattamento spiccano due tendenze: il calo del loro numero e l’aumento dell’età media. Tra il 2006 e il 2013, l’età media dei consumatori che si sono sottoposti a trattamento per problemi correlati all’uso di oppiacei è cresciuta di 5 anni. Durante lo stesso periodo, l’età media dei decessi indotti da stupefacenti (che sono principalmente correlati agli oppiacei) è aumentata da 33 a 37 anni.

4. QUANTO SI MUORE DI EROINA OGGI

La maggior parte degli studi sui consumatori problematici di stupefacenti evidenzia tassi di mortalità che oscillano tra l’1 e il 2 per cento l’anno e, secondo le stime, ogni anno in Europa muoiono circa 10mila – 20mila consumatori di oppiacei. In generale, i consumatori di oppiacei hanno una probabilità 10 volte superiore di morire rispetto ai propri coetanei dello stesso sesso. In generale, l’overdose continua ad essere la principale causa di morte tra i consumatori problematici di stupefacenti e più di tre quarti delle vittime di overdose sono di sesso maschile (78 per cento). 

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