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Cosa è successo l’8 settembre nel mondo

Le notizie senza giri di parole su TPI

Di TPI
Pubblicato il 8 Set. 2015 alle 21:12

Turchia: le forze armate turche sono entrate in territorio iracheno per dare la caccia a militanti curdi per la prima volta dall’inizio di una tregua cominciata due anni fa. Il governo ha detto che l’incursione è temporanea ed è dovuta all’aumento degli attacchi del PKK – il partito dei Lavoratori curdo – in territorio turco, che solo oggi hanno causato la morte di 14 poliziotti.

– Iraq: il viceministro della Giustizia Abdulkarim Fares è stato rapito da alcuni uomini armati e incappucciati, insieme alle sue due guardie di sicurezza e un uomo che potrebbe essere un altro funzionario del ministero oppure il suo autista. I rapitori non hanno ancora avanzato alcuna richiesta. Il rapimento è avvenuto nel nordest della capitale Baghdad, dove i rapimenti sono diffusi e il rilascio avviene solitamente in cambio di favori politici o il pagamento di un riscatto.

– Germania: la cancelliera Angela Merkel sostiene che stabilire le quote dei migranti che ciascun Paese europeo dovrà accettare è un primo passo verso la stabilizzazione della crisi. Anche se la Germania può accettare fino 500mila richieste di asilo all’anno per vari anni a venire, come dichiarato oggi dal vicecancelliere Sigmar Gabriel, il Paese vorrebbe più aiuto concreto dagli altri stati membri. Solo nel 2015, la Germania riceverà più di 800mila richiedenti asilo.

– Venezuela: il Presidente Nicolás Maduro ha ordinato la chiusura di un altro tratto del confine con la Colombia, mandando 3mila soldati a pattugliare la zona. È stato dichiarato uno stato di emergenza in tre città dello stato di Zulia, nel nordest del Paese. Un primo tratto del confine era stato chiuso il 19 agosto per combattere contro i trafficanti colombiani a cui Maduro attribuisce la carenza di cibo nella regione. Da allora, circa 1.400 colombiani sono stati deportati e le loro case rase al suolo. Altri 17mila hanno lasciato il Paese volontariamente.

– Vaticano: Papa Francesco ha oggi annunciato una riforma nelle procedure di annullamento del matrimonio cattolico, che saranno semplificate. Il papa ha ribadito l’indissolubilità del vincolo matrimoniale, ma ha reso più facili le lunghe, complicate e costose procedure in vigore da anni. Papa Francesco ha inoltre aggiunto che i vescovi dovrebbero fare di più per aiutare le coppie divorziate. Tutto questo a soltanto una settimana dall’aver concesso a tutti i sacerdoti la facoltà di perdonare coloro che commettono l’aborto.

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