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Corridoi umanitari: cosa sono e come funzionano

Credit: Afp
Di Laura Melissari
Pubblicato il 19 Feb. 2019 alle 07:30 Aggiornato il 27 Feb. 2019 alle 15:08

“Sto lavorando per riaprire corridoi umanitari che possano riportare in Italia via aereo decine di donne e bambini in fuga dalla guerra. Conto entro ottobre di andare ad accogliere i primi che arrivano a Fiumicino”, ha affermato il 9 ottobre 2018 il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

Ma cosa sono i corridoi umanitari?

I corridoi umanitari sono progetti che nascono con l’intento di permettere a chi fugge dal proprio paese di farlo attraverso di vie legali e sicure, come ad esempio i normali voli di linea. Si tratta di uno dei diversi modelli di accoglienza che gli Stati europei hanno a disposizione per impedire ai migranti di avventurarsi nei viaggi della disperazione, nelle mani dei trafficanti di esseri umani.

In Italia l’esperienza dei corridoi umanitari nasce su iniziativa delle Federazione delle chiese evangeliche in Italia, Tavola valdese e Comunità di Sant’Egidio.

La base giuridica di questa iniziativa è fornita dall’art. 25 del Regolamento CE 810/2009 che concede ai paesi Schengen la possibilità di rilasciare visti umanitari validi per il proprio territorio. Una volta in Italia i beneficiari hanno la possibilità di avanzare domanda di asilo e vengono supportati durante l’iter legislativo.

I corridoi umanitari nascono con lo scopo di evitare i viaggi della morte e le conseguenti tragedie in mare e contrastare il business dei trafficanti di esseri umani e delle organizzazioni criminali. Si tratta di iniziative rivolte a persone in “condizioni di vulnerabilità”, come ad esempio le vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, donne sole, malati, persone con disabilità per permettere loro un ingresso legale sul territorio.

Il rilascio dei visti è subordinato a controlli di sicurezza da parte del Ministero dell’Interno. Le persone che possono beneficiare dei visti sono individuate dagli enti promotori attraverso le segnalazioni fornite da ONG locali e internazionali, associazioni, Chiese ecc…

La lista dei potenziali beneficiari viene trasmessa alle autorità consolari italiane per il rilascio dei visti umanitari validi per l’Italia.

Chi arriva in Italia viene in seguito accolto dai promotori del progetto, che si occupano di trovare alloggio, fornire assistenza e accompagnare i beneficiari in un percorso di integrazione a tutto tondo.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito lo strumento dei corridoi umanitari “un momento di realizzazione concreta dei principi della Costituzione italiana”.

Il progetto non è a carico dello stato, poiché i fondi provengono in larga parte dall’Otto per mille delle chiese valdesi e metodiste, da diverse comunità evangeliche in Italia e all’estero, da reti ecumeniche internazionali e da raccolte fondi come quella lanciata dalla Comunità di Sant’Egidio.

Corridoi umanitari sono stati realizzati anche da Francia e Belgio.

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