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Conte, nuovo caso di conflitto di interessi per una cattedra universitaria. Il premier: “Falsità”

Il premier ha ottenuto nel 2002 una cattedra un posto come professore ordinario dell'università di Caserta, ma tra i commissari c'era Guido Alpa, con cui Conte collaborava

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 8 Ott. 2018 alle 09:59

Dopo le polemiche per il concorso come professore dell’Università la Sapienza di Roma, il premier Conte è finito al centro di una nuova polemica per il potenziale conflitto di interessi, questa volta per la cattedra dell’università di Caserta.

Il primo ministro ha vinto nel 2002 il concorso come professore ordinario nell’ateneo campano e, secondo quanto rivelato da Repubblica, tra i commissari era presente anche Guido Alpa, avvocato civilista con cui nel 2001 Giuseppe Conte, allora avvocato del Garante della privacy, aveva firmato un ricorso contro la Rai.

Secondo l’Anac, il conflitto di interessi si configura perché Conte e Alpa avevano una “collaborazione professionale con una comunione di interessi economici” che ha messo quindi in dubbio la validità del concorso. Alpa, a causa degli interessi in comune che aveva con l’attuale premier, non era in grado di giudicare se Conte fosse o meno adatto alla carica di professore ordinario dell’università di Caserta.

Consultando il curriculum del premier, inoltre, si evince che all’epoca del concorso lui e Alpa avevano una collaborazione professionale che li ha portati in seguito a diventare soci di studio.

La notizia era già stata diffusa a settembre dopo il caso dello spostamento dell’esame di inglese richiesta da Conte per il concorso per la cattedra dell’università La Sapienza di Roma che era stata lasciata libera proprio da Alpa.

L’avvocato Alpa ha commentato la vicenda, affermando che il suo studio era sopra quello di Conte, con cui non è mai stato associato.

Tuttavia, scrive Repubblica, “sempre nel 2002 Conte aprì un nuovo studio in piazza Benedetto Cairoli 6, lo stesso indirizzo dello studio di Alpa. E hanno anche lo stesso numero di telefono”.

Lo stesso premier Conte, in una lettera inviata a Repubblica, ha spiegato che non esiste alcun conflitto di interessi e che il giornale ha scritto “falsità e diffamazioni”  fin dall’insediamento del governo.

“Io e il prof. Alpa non abbiamo mai avuto uno studio professionale associato né mai abbiamo costituito un’associazione tra professionisti. (…) All’epoca dei fatti, aveva sì uno studio associato, ma a Genova, con altri professionisti. Mentre a Roma siamo stati ‘coinquilini’ utilizzando una segreteria comune”.

Sull’incarico ricevuto insieme ad Alpa di difendere il Garante Privacy in un giudizio contro la Rai nel 2001, Conte scrive: “Risulta per caso all’eminente articolista e al Suo giornale che nel caso due professionisti vengano incaricati da un cliente (peraltro istituzionale: Garante Privacy) di far parte del medesimo collegio difensivo si produca una qualche forma di conflitto di interessi tra loro in vista di futuri concorsi?”

“Stiamo ragionando di un concorso svoltosi nel 2002”, continua il premier. “Di un concorso pubblico che si è concluso con l’unanime deliberazione favorevole di tutti i commissari”.

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