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Il Consiglio d’Europa contro il decreto sicurezza: “È un passo indietro per i diritti umani”

Di Laura Melissari
Pubblicato il 15 Nov. 2018 alle 19:20

Il Consiglio d’Europa si è espresso contro il Decreto sicurezza, approvato al Senato.

“Il dl sicurezza solleva diverse preoccupazioni dal punto di vista dei diritti umani di migranti e richiedenti asilo”, ha detto all’Ansa Dunja Mijatovic, commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa.

“Rappresenta un passo indietro in termini di accesso alla protezione per le persone su cui incombono gravi minacce, o che le hanno già subite”, e “non consentendo ai richiedenti asilo di accedere al sistema degli Sprar, si metterà ulteriormente in difficoltà il sistema di ricezione e integrazione italiano”.

Il decreto, secondo il Consiglio, dovrebbe inoltre “garantire chiaramente che i minori con o senza famiglia non possano essere detenuti”.

“Sono pienamente consapevole delle sfide che l’Italia deve affrontare in quanto Paese di primo arrivo dei migranti”, ha detto Mijatovic, sottolinenando che negli ultimi anni sono stati fatti sforzi lodevoli per accogliere e integrare i richiedenti asilo e i rifugiati.

“Sono pertanto preoccupata per una possibile regressione che andrebbe contro la tradizionale accoglienza italiana delle persone che hanno bisogno di protezione”.

Il commissario ha chiesto quindi al Parlamento “di evitare di prendere decisioni affrettate e di valutare le preoccupazioni che solleva, consultando anche le organizzazioni che si occupano di diritti umani e la società civile”.

Il decreto sicurezza e immigrazione è stato approvato in prima lettura dal Senato il 7 novembre 2018 con 163 sì per la conversione in legge.

Il decreto reca “disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica, nonché misure per la funzionalità del Ministero dell’interno e l’organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”.

Si compone di quattro parti: dall’articolo 1 al 14 si occupa di immigrazione, dall’articolo 16 al 31 si occupa di sicurezza pubblica, la terza parte riguarda invece di organizzazione del ministero dell’Interno e dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati o confiscati alla criminalità organizzata. Una quarta sezione si occupa delle disposizioni finanziarie e finali. Qui abbiamo spiegato cosa prevede e qui cosa cambierà in materia di immigrazione.

Il Consiglio d’Europa, da non confondere con il Consiglio europeo e con il Consiglio dell’Unione europea, ha sede a Strasburgo, è la principale organizzazione di difesa dei diritti umani, democrazia e Stato di diritto. Il suo scopo principale è promuovere la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali in Europa.

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