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Pisa, ripristinato lo striscione per Giulio Regeni

Credit: Getty Images

L'amministrazione ha detto di averlo rimosso per far posto alle bandiere per il gioco del Ponte. Lo striscione è stato rimesso la mattina di giovedì 5 luglio

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 5 Lug. 2018 alle 09:40 Aggiornato il 5 Lug. 2018 alle 12:27

Da alcuni giorni era stato rimosso dalla facciata del Comune di Pisa lo striscione dedicato a Giulio Regeni, il ricercatore italiano torturato e ucciso in Egitto nel 2016.

Lo striscione “Verità per Giulio” è il simbolo della campagna internazionale per chiedere giustizia per la morte del ragazzo.

In molti si sono chiesti se la rimozione era stata una casualità o una scelta deliberata della nuova amministrazione comunale leghista.

Il Comune, interpellato da TPI, ha provveduto a specificare che lo striscione non è stato rimosso per un disinteresse verso il caso Regeni.

La decisione è stata presa “per mettere le bandiere per il gioco del Ponte”, che ha avuto luogo alcuni giorni fa.

La mattina di giovedì 5 luglio, infatti, lo striscione è stato ripristinato, come confermato dal Comune di Pisa e dal portavoce del sindaco Michele Conti, il quale, ci riferiscono, “continua a chiedere verità per Giulio Regeni”.

“Prendiamo atto dei motivi ufficiali per cui è stato tolto lo striscione, ma chiediamo al Comune di Pisa un impegno a rimetterlo”, aveva commentato il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury.

“Non vorremmo si trattasse di uno di quei casi, pochi per fortuna, in cui la ricerca della verità viene considerata un impegno ‘a tempo’”.

“Né vorremmo, peggio ancora, che la rimozione dello striscione fosse una conseguenza dell’infelice valutazione fatta dal governo, secondo cui la ricerca della verità per l’assassinio del nostro connazionale va considerata una questione meramente familiare e privata”.

“Siamo felici che quello striscione sia appeso ai palazzi di oltre 250 comuni italiani, da ultimo Lucca”, continuava Noury.

Di recente, avevano fatto discutere le parole pronunciate dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in merito alla morte del ricercatore.

“Io comprendo bene la richiesta di giustizia della famiglia di Giulio Regeni. Ma per noi, per l’Italia, è fondamentale avere buone relazioni con un paese importante come l’Egitto”, aveva detto Salvini nell’intervista al Corriere della Sera.

Intanto, nella città è ancora possibile trovare altri segni dell’impegno nella ricerca per la verità sulla morte del ricercatore: gli striscioni “Verità per Giulio Regeni” sono ancora affissi al Teatro Verdi e alla Scuola Sant’Anna.

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