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Il Codacons pubblica la lista dei medici italiani finanziati dalle aziende farmaceutiche. I medici: “Caccia alle streghe”

Di Laura Melissari
Pubblicato il 22 Gen. 2019 alle 12:52 Aggiornato il 22 Gen. 2019 alle 12:54

Il Codacons ha pubblicato una lista di medici italiani e di fondazioni, università e istituti finanziati dalla casa farmaceutica Glaxo-Smith-Kline. L’associazione dei consumatori, spesso criticata per le sue posizioni su temi quali i vaccini, ha annunciato che inoltrerà questo elenco all’Anac, l’autorità anti-corruzione.

La Glaxo-smith-Kline ha reso noti gli elenchi dei medici italiani che dal 2015 al 2017 hanno ricevuto finanziamenti (a titolo di servizi, consulenze, eventi vari), come richiesto dalla Efpia (la European federation of pharmaceutical industries and associations), che riunisce le case farmaceutiche europee.

Secondo il codacons Glaxo-Smith -Kline ha elargito 11 milioni di euro nel 2015, per poi arrivare a 15 milioni nel 2017. Tra le organizzazioni si legge il nome dell’Istituto superiore di sanità, che avrebbe ricevuto 93.940,00 euro nel 2017 per “servizi e consulenze”.

“Appare quanto meno inopportuno, infatti, che l’organo tecnico-scientifico del servizio sanitario nazionale rientri nella lista, e sarebbe davvero il caso di spiegare le ragioni di questi trasferimenti”, scrive il Codacons.

Per conoscere la lista pubblicata dal Codacons bisogna iscriversi all’associazione.

Dura la replica dell’Ordine dei medici. “Mi pare un’altra caccia alla streghe che rischia di rovinare il nostro rapporto con i malati”, ha detto Francesco Noce, presidente regionale della Federazione degli Ordini dei Medici (Fnomceo) Veneto al Corriere della Sera, che ricorda che “sono le case farmaceutiche a finanziare la ricerca”.

I medici, spiega Noce, hanno rapporti con le case farmaceutiche, con l’autorizzazione dell’ospedale di appartenenza e del proprio primario, quando sono coinvolti in studi clinici sull’efficacia di farmaci. I medici inoltre sono spesso relatori a convegni organizzati dalle multinazionali del farmaco, quegli stessi convegni obbligatori per accumulare i punti Ecm di aggiornamento obbligatori.

In sostanza, secondo i medici, tutte le attività, che sono comunque dichiarate al Fisco, tra i medici e le aziende farmaceutiche, non hanno nulla di “losco”, ma sono motivate.

E i medici mettono in guardia: “Attenzione, sulle accuse infondate di connessioni tra medici e industria del farmaco si basa la campagna no vax”.

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