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Arriva Medicane, il ciclone del Mediterraneo: allerta in Calabria e in Sicilia

Sono previsti piogge torrenziali, forti temporali locali e allagamenti. E mareggiate lungo i litorali più esposti

Di TPI
Pubblicato il 28 Set. 2018 alle 14:41 Aggiornato il 20 Lug. 2019 alle 12:05

Medicane, un fenomeno atmosferico che presenta caratteristiche simili ai cicloni tropicali, si sta formando nel Mediterraneo centrale. Lo riporta il Meteo.it.

L’occhio dei ciclone si trova in mare aperto, con venti che soffiano fino a 150 chilometri orari.

Secondo le previsioni, il ciclone dovrebbe raggiungere la sua forma completa nel corso della giornata di venerdì 28 settembre al largo delle coste Siciliane, con possibilità di causare piogge torrenziali, forti temporali locali e allagamenti.

Medicane interesserà in particolare la provincia di Ragusa ma saranno colpite anche la Calabria ionica, le aree di Reggio e Catanzaro, e la provincia di Lecce.

Sulle coste i venti tempestosi soffieranno con raffiche ad oltre 90 chilometri orari, causando onde alte fino a 5 metri e il pericolo di mareggiate lungo i litorali più esposti.

Dovrebbe essere la Grecia la zona più colpita, a partire da sabato 29 settembre: passando su un mare ancora caldo, Medicane acquisterebbe nuova forza per poi scatenare la sua potenza lungo i litorali ellenici e su Creta, dove è già stata diramata un’allerta massima per il rischio di imminenti alluvioni, raffiche violente ad oltre 160 chilomentri orari e onde alte fino a 12 metri.

I servizi di protezione civile del paese sono in allerta: già da giovedì 27 settembre i forti venti hanno costretto i traghetti a rimanere in porto, interrompendo il collegamento tra le isole greche e la terraferma. Sono rimanste chiuse le scuole chiuse in varie isole e anche ad Atene.

Il nome medicane è una fusione tra Mediterranean e hurricane, ma non si tratta di un vero uragano. Sono eventi meteorologici rari, capitano preferibilmente dal mese di settembre al mese di novembre quando l’acqua del Mediterraneo è relativamente calda e contribuisce al sostentamento del vortice, fornendo la forza necessaria per  la sua evoluzione.

A scatenare il ciclone in queste ore è stato il contrasto tra l’aria fredda che soffia da nord est e le temperature alte del bacino del Mediterraneo compreso tra lo Ionio e il golfo di Sirte, in Libia.

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