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La “zanzara”, la giornalista, il governatore: chi c’è sul palco del Congresso delle famiglie

Un momento del 13/o Congresso mondiale delle famiglie ANSA/FILIPPO VENEZIA
Di Daniele Nalbone
Pubblicato il 29 Mar. 2019 alle 13:14 Aggiornato il 29 Mar. 2019 alle 14:08

Anche due conduttori-giornalisti, volti noti di radio e tv, hanno preso parte alla mattinata di lavori del Congresso delle famiglie di Verona: Giuseppe Cruciani e Maria Giovanna Maglie.

Cruciani, conduttore radiofonico de La Zanzara, è intervenuto dal palco per chiarire di non condividere le idee degli organizzatori ma di aver deciso di partecipare per denunciare la “campagna di criminalizzazione” che è stata fatta contro questo Congresso.

Dal canto suo, Maglie, che negli ultimi tempi si è avvicinata alla Lega di Matteo Salvini, ha spiegato: “Io detesto i pregiudizi e la dittatura del politically correct . Qui si sostiene la famiglia naturale, citata nella nostra Costituzione”.

Luca Zaia, governatore della Regione Veneto, ha invece tenuto un intervento di sostegno ai temi della famiglia ma anche contro il “bigottismo” e ha tenuto a scandire che “l’omofobia è una malattia senza se e senza ma.

“Un medioevo c’è”, ha affermato il governatore leghista. “In questo modo civile il Medioevo sono le donne lapidate per adulterio in giro per il mondo, quelle cui viene negata l’opportunità di votare o di esprimere la loro opinione, quelle obbligate al burqa. Questo è il Medioevo che non vogliamo”.

“Spero possiate parlare approfonditamente temi della famiglia”, ha detto il presidente della Regione Veneto, rivolto agli organizzatori. “Mi auguro che qui si possa chiarire una volta per tutte che l’omofobia è una patologia, lo dico da eterosessuale convinto”.

“È fondamentale però che si capisca che gli estremismi non ci portano da nessuna parte. Per parlare della famiglia non bisogna essere in odore di santità. Lo dico perché il bigottismo rischia di portarci ad altri ‘ismi’.

“Io sono stato molto attaccato per la baggianata di togliere il patrocinio” al congresso. “Porre temi centrali quali il ruolo della famiglia, il ruolo dei bimbi e della donna, io non lo considero Medioevo”.

Da Venezia, dove è intervenuto all’inaugurazione dell’anno accademico dello Iuav, il presidente della Camera, Roberto Fico prende le distanze dal Congresso e ribadisce come lo stesso concetto di famiglia sia cambiato molto e come sia necessario riflettere su questi cambiamenti.

“Io ci tengo molto”, ha spiegato, “perché il Parlamento deve essere un’istituzione che ascolta, un’istituzione che pensa, che può fare cose importanti, come organizzare alla Camera un grande evento sull’evoluzione della famiglia, per ascoltare le esigenze e i diritti che vanno dati ai bambini e alle loro famiglie”.

In merito poi al patrocinio alla kermesse di Verona concesso dal ministero della Famiglia di Lorenzo Fontana ha aggiunto che “il ministro ha dato il suo patrocinio, ma ritengo che sia un patrocinio del tutto personale, non governativo, non del presidente del Consiglio”.

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