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    È stata rilasciata l’italiana arrestata in Turchia con l’accusa di fare propaganda per il Pkk

    Caterina Cattafesta. Credit: Facebook

    Caterina Cattafesta era un'osservatrice elettorale per conto del Partito Democratico dei Popoli (Hdp) ed è stata arrestata durante le elezioni parlamentari del 24 giugno 2018

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 25 Giu. 2018 alle 19:34 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 21:23

    Un’italiana che si trovava in Turchia durante le elezioni presidenziali, è stata arrestata e poi rilasciata oggi pomeriggio. “Sono libera, me la sono cavata con poco: una notte in carcere, dove sono stata trattata benissimo”, ha detto Cristina Cattafesta al Corriere della Sera. La Farnesina e l’ambasciata italiana in Turchia stavano seguendo il caso con la massima attenzione.

    “Hanno montato un caso per niente. Durante un normale controllo di polizia per strada, hanno visto sul mio profilo Facebook una bandiera del Pkk e mi hanno accusato di fare propaganda terroristica. Mi hanno accusato di connessioni con il Pkk. Gli ho detto che non era vero, e che il fatto di pubblicare foto su Facebook non è un crimine. Li ho sfidati, gli ho chiesto di cercare sulle mail o sul mio cellulare una prova che io abbia un contatto anche lontanissimo con una persona legata al terrorismo. Non sono stati in grado di farlo”, ha raccontato la donna.

    “Secondo me volevano creare un caso politico dal niente, volevano intimidire eventuali osservatori internazionali. Aspetto la decisione dell’ufficio immigrazione. Mi diranno se verrò espulsa subito oppure se, semplicemente, non potrò rientrare nella regione di Batman”, ha proseguito la donna.

    Cristina Cattafesta è stata arrestata nella provincia sudorientale di Batman, durante le elezioni di domenica 24 giugno. Altri tre cittadini italiani erano stati fermati nella provincia di Diyarbakir, per poi essere rilasciati.

    La donna era un’osservatrice elettorale per conto del Partito Democratico dei Popoli (Hdp).

    Secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu, che cita il ministero dell’Interno turco, gli italiani fermati “non erano accreditati e non erano osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce) e nonostante questo si sono presentati come osservatori e hanno provato a interferire con le elezioni”.

    Cattafesta è un’attivista del Coordinamento Italiano Sostegno Donne Afghane, oltre ad essere fondatrice della Casa delle Donne Maltrattate di Milano.

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