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Caso Lodi, Liliana Segre: “Chi ha scartato quei bambini come fa a tornare a casa dai figli?”

La senatrice ha annunciato di voler proporre un disegno di legge "contro le parole d'odio che fanno sì che un bambino non possa mangiare con gli altri”

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 16 Ott. 2018 alle 17:17 Aggiornato il 16 Ott. 2018 alle 17:18

La senatrice Liliana Segre ha commentato dai microfoni del programma radiofonico Circo Massimo, su Radio Capital, gli ultimi episodi di discriminazione che hanno interessato una scuola di Lodi.

“I bambini hanno una grande sensibilità e quelli che si vedono scartati ne risentono tutta la vita”, ha detto la Segre.

“Ma quelli che li mettono da parte (è lì il punto principale) perché manca un timbro, poi come vanno a casa dai loro figli? Vanno curate le menti e i cuori”.

La senatrice non si è limitata ad una condanna verbale di quanto accaduto, ma ha promesso che a breve presenterà un disegno di legge per evitare che episodi simili possano ripetersi e per fermare l’odio dilagante.

“Nella mia modestissima vecchiaia, andando in senato tra pochissimi giorni presenterò un disegno di legge contro l’odio perché le parole dell’odio, che oggi viaggiano più di quelle dell’amore, sono quelle che fanno sì che un bambino non possa mangiare con gli altri”.

“Le parole dell’odio portano ai fatti e oggi sono ovunque, dal bullismo a una riunione condominiale. Siamo abituati ad accettare le parole violente, che sono l’antefatto di quello che poi tira fuori il coltello. Cominciano a essere parole dell’odio, ma sono poi i sintomi del razzismo, dell’intolleranza, è una spirale che io sento fortissima intorno a me”.

Cosa è successo a Lodi

A Lodi alcune comunità di cittadini extracomunitari hanno manifestato contro il nuovo regolamento approvato dal comune sull’accesso ai servizi accessori della scuola come mense e scuolabus.

Secondo il regolamento, approvato alcuni mesi fa, i nuclei familiari dove compare anche solo un extracomunitario devono presentare una dichiarazione patrimoniale del paese d’origine.

In caso contrario, dovranno pagare il massimo delle tariffe per l’accesso alla mensa scolastica (5 euro al giorno) o al servizio di scuolabus.

Il problema è che in alcuni di questi paesi è molto difficile, se non impossibile, ottenere questo tipo di documenti.

Per far fronte al problema è stata lanciata una raccolta fondi  che ha fruttato oltre 60mila euro e il cui ricavato sarà usato per garantire l’accesso ai servizi scolastici a tutti i bambini lodigiani esclusi.

Grazie alle numerose donazioni ricevute, il comitato promotore ha annunciato la chiusura della campagna poco dopo averla aperta.

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