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Casamonica, Matteo Salvini abbatte una villa sequestrata al clan con la ruspa

Il vicepremier Salvini
Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 26 Nov. 2018 alle 12:57

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha guidato la ruspa che ha abbattuto una della ville sequestrate al clan dei Casamonica in via Roccabernarda, a Campo Romano tra Frascati e Roma.

Il leader della Lega, assistito da un operatore dell’esercito, ha dato inizio alla demolizione della casa colpendo con il mezzo del Genio dell’Esercito il tetto dell’abitazione.

Sul profilo social del vicepremier è stato condiviso il video in diretta della demolizione in cui si vede il ministro salire sulla ruspa indossando un caschetto bianco.

Nei giorni precedenti Salvini aveva annunciato che avrebbe guidato personalmente il mezzo impiegato nelle operazioni di demolizione delle ville sequestrate ai Casamonica. Il vicepremier ha anche imparato a usare il mezzo facendo pratica.

L’operazione – si tratta della seconda fase del progetto di demolizione messo in piedi dalla Regione Lazio – è stata “inaugurata” dal presidente Nicola Zingaretti. L’edificio, nella zona Tuscolana della Capitale, è stato smantellato e affidato alla Regione dall’Agenzia nazionale dei beni confiscati e sequestrati alla criminalità organizzata.

Al suo posto sorgerà un parco pubblico

Leggi anche: Salvini alla guida della ruspa che abbatterà la villa dei Casamonica, ma il merito non è suo 

Le ultime notizie sui Casamonica

Il clan dei Casamonica è una delle famiglie criminali più influenti della Capitale e con un patrimonio da 90 milioni di euro e almeno mille “affiliati”.

Il 20 novembre 2018 sono state sequestrate e sgomberate otto ville a loro appartenenti nel quartiere Quadraro di Roma. Per le case, abusive, è stato previsto l’abbattimento.

Il 17 luglio 2018, inoltre, 31 persone sono state arrestate e altre sei ricercate nel corso di una maxi operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Roma contro i Casamonica.

I provvedimenti di arresto sono stati eseguiti sia a Roma che nelle province di Reggio Calabria e Cosenza.

Ai coinvolti vengono contestati i reati di traffico di droga, estorsione, usura, concessione illecita di finanziamenti, nonché l’aggravante di averli commessi con metodo mafioso – secondo l’articolo 416bis del codice penale – “per avere costituito e preso parte all’associazione mafiosa denominata clan Casamonica”.

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