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Dai vini doc alla cannabis (legale): via libera alla piantagione anche in Franciacorta

Di TPI
Pubblicato il 18 Dic. 2018 alle 16:32 Aggiornato il 18 Dic. 2018 alle 17:12

Anche in Franciacorta vedrà la luce un campo coltivato a canapa indiana. Lo ha stabilito di Tar di Brescia che ha dato il via libera alla coltivazione i “cannabis light” accogliendo il ricorso presentato dalla società agricola Franciacorta Legal Marijuana Srl, gestore di una coltivazione di cannabis sativa su un terreno a Gussago (Brescia).

Tre mesi fa l’amministrazione comunale di Gussago aveva cercato di bloccare l’attività dell’azienda per la mancanza di conformità urbanistica. Da qui il ricorso al tribunale amministrativo.

Secondo la Franciacorta Legal Marijuana Srl “il Comune avrebbe potuto imporre il divieto di coltivare l’erba legale solo in presenza di ragioni di pubblico interesse”.

Per la società l’ordinanza anti-canapa si scontra con i criteri dettati dalla normativa per il sostegno e la promozione della coltivazione della canapa sativa, permessa senza necessità di autorizzazione.

I giudici alla fine hanno sostenuto le ragioni all’azienda agricola e liberalizzato di fatto la piantagione di canapa sul Sebino bresciano.

“L’Amministrazione comunale non ha assunto entro il termine previsto alcun provvedimento paralizzante dell’attività segnalata dalla ricorrente” spiega il documento del Tar.

“Il provvedimento di inibizione datato 4 settembre 2018 va ben oltre le tempistiche stabilite dalla disciplina e non può che essere dichiarato illegittimo”.

La decisione del Comune di Gussago era arrivata dopo le segnalazioni dei cittadini, risalenti al giugno del 2018. In Italia, come detto, la coltura di cannabis light può avvenire senza autorizzazione ma secondo il sindaco di Gussago, Giovanni Coccoli, in quella zona non era possibile nessun tipo di coltura.

Ma il tribunale amministrativo di Brescia, con la sentenza che dà ragione alla società Franciacorta Legal Marijuana, ha stabilito l’illegittimità dell’ordinanza comunale.

Cannabis legale, cos’è

Sbarcata nelle tabaccherie nei primi mesi del 2018, la marijuana considerata “legale” è quella con un valore di THC inferiore allo 0,2 per cento. Il THC altro non è che il tetraidrocannabinolo, responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis.

La cannabis legale è ricavata da infiorescenze femminili di Canapa Light Sativa selezionate perché ricche di CBD, il cannabidiolo, il composto non psicoattivo utilizzato anche per la marijuana medica e povere di THC, la sostanza psicoattiva sopracitata proibita dalla legge.

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