Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

“Ho il cancro”, Calderoli commuove il Senato: tutti in piedi, tra lacrime e applausi | VIDEO

Il senatore leghista fa outing sulla malattia che combatte da sei anni

Di Veronica Di Benedetto Montaccini
Pubblicato il 7 Mar. 2019 alle 19:12 Aggiornato il 7 Mar. 2019 alle 19:16

Un lungo applauso si è levato da tutti i banchi del Senato quando, dopo il sì all’ordine del giorno sulle misure per fronteggiare le malattie oncologiche, il vicepresidente leghista Roberto Calderoli dallo scranno presidenziale ha parlato della sua patologia.

“Il caso ha voluto che a presiedere la seduta sia una persona che il cancro ce l’ha avuto e da sei anni e mezzo lo sta combattendo”, ha detto Calderoli. La reazione dei colleghi è straziante: prima la commozione, poi un lungo applauso.

Una rivelazione inaspettata, quella in aula a palazzo Madama. Il senatore del Carroccio non aveva mai fatto sapere pubblicamente di essere un malato oncologico, che porta avanti la sua lotta per sconfiggere un tumore da molto tempo.

“Vi ringrazio ma questo è un applauso non gradito, non lo auguro a nessuno. Però vuol dire che, toccando ferro, si può anche guarire”, il senatore leghista ha apprezzato l’incoraggiamento e ha anche cercato di esorcizzare il tutto con un po’ di ironia.

Molte sono state nei mesi scorsi le critiche al senatore leghista e vicepresidente dell’aula di Palazzo Madama, Roberto Calderoli per le sue frasi razziste nei confronti  dell’allora ministra per l’integrazione Cecile Kyenge. Calderoli è stato poi condannato in primo grado a un anno e sei mesi. Ma davanti alla notizia della malattia, anche i colleghi di schieramenti opposti hanno messo da parte antichi livori, dando vita ad un applauso bipartisan.

La mozione votata all’unanimità il 7 marzo da 220 senatori, promuoveva una serie di iniziative e misure per le cure delle malattie oncologiche.

> LEGGI ANCHE: Calderoli e la condanna per gli insulti razzisti a Cécile Kyenge
Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version