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Calabria, colpi di fucile contro i migranti: ci sono un morto e due feriti

Il campo di San Ferdinando

I tre uomini erano tutti regolarmente residenti in Italia e vivevano nel campo di San Ferdinando, in Calabria,

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 3 Giu. 2018 alle 11:56

Nella serata di ieri, 2 giugno, c’è stata una sparatoria a San Calogero, in provincia di Vibo Valentia.

La vittima è un cittadino del Mali di 29 anni, Sacko Soumayla, morto dopo essere stato raggiunto dai colpi di fucile sparati da persone non ancora identificate.

Tra i feriti ci sono due ragazzi, anche loro stranieri, Madiheri Drame e Madoufoune Fofana.

Il ragazzo malese è stata soccorso dagli operatori del 118 ed è stato trasportato all’ospedale di Reggio Calabria, nel reparto di neurochirurgia, dove è deceduto.

I carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno avviato un’indagine.

Le forze dell’ordine stanno cercando un uomo di carnagione chiara, sulla base delle dichiarazioni rilasciate da Fofana.

L’aggressore si sarebbe appostato in un casolare a circa 150 metri dall’ex fornace per poi fuggire in auto, hanno detto dalla Procura.

I tre ragazzi erano entrati nella fabbrica abbandonata nella zona di San Calogero, probabilmente per cercare vecchie lamiere e altro materiale con cui poter costruire un riparo, secondo la Prefettura.

Mentre erano nell’ex Fornace, qualcuno ha sparato contro di loro e il primo proiettile ha colpito Soumayla alla testa.

A quel punto i colpi si sono diretti contro Madiheri Drame, colpendolo a una gamba, mentre Madoufoune Fofana, di 27 anni, è riuscito a ripararsi, rimanendo illeso.

È stato lui a dare l’allarme.

I tre uomini erano regolarmente residenti in Italia e vivevano nella tendopoli di San Ferdinando, il campo che pochi mesi prima era stato in parte distrutto dall’incendio che aveva causato la morte di Becky Moses.

Il campo doveva essere sgomberato già tempo fa e i braccianti, impiegati principalmente nelle piantagioni della Piana di Gioia Tauro, dovevano essere spostati in un nuovo accampamento.

La soluzione, che era stata definita temporanea, non è risultata sufficiente per ospitare tutti i braccianti, per cui in molti hanno trovato nuovamente un rifugio di fortuna nel campo di San Ferdinando.

In Procura si sono tenute nuove riunioni per fare proseguire con le indagini e nella notte è stata convocata una riunione d’urgenza di tutte le forze di polizia per intensificare i controlli nell’area.

Gli inquirenti stanno controllando i filmati delle telecamere di sorveglianza.

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