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Migranti contro la polizia: cos’è successo davvero a Borgo Mezzanone?

Il 5 ottobre due poliziotti sarebbero stati aggrediti da 50 migranti nei pressi di Borgo Mezzanone, in provincia di Foggia. Ma come sono andate davvero le cose? BUTAC - Bufale un tanto al chilo ricostruisce la vicenda

Di Laura Melissari
Pubblicato il 10 Ott. 2018 alle 19:46 Aggiornato il 10 Ott. 2018 alle 19:47

Borgo Mezzanone migranti – Ci risiamo, anche stavolta siamo di fronte a una di quelle notizie cavalcate dalla stampa che però sembrano avere una sola fonte. Sia chiaro, quando la fonte sono Ministro dell’Interno e Forze dell’Ordine siamo tutti portati a fidarci, ma cercare di raccontare tutti i lati della storia non è facile.

Matteo Salvini sulla sua pagina Facebook ci racconta:

In provincia di Foggia una pattuglia della Polizia è stata aggredita a calci e pugni da un gruppo di richiedenti asilo per un semplice controllo ad un 26enne gambiano, in Italia per motivi umanitari, che non si era fermato al posto di blocco. Questo signore è stato arrestato, mentre due operatori sono finiti all’ospedale per le ferite riportate. Grazie al nuovo Decreto Sicurezza, questi balordi torneranno al loro Paese! Anche per loro, la pacchia è finita.

Sui giornali la stessa notizia è riportata con le parole del Sindacato Autonomo di Polizia:

I poliziotti impegnati in un preciso servizio istituzionale, qualche giorno fa, all’esterno del Cara di Borgo Mezzanone, sono stati oggetto di una vile aggressione messa in atto da più di una cinquantina di cittadini extracomunitari che li hanno accerchiati colpendoli ripetutamente con calci, pugni e oggetti contundenti. Ai colleghi sono stati riscontrati seri danni giudicati guaribili in giorni 30 e 15 di prognosi e solo l’arrivo di ulteriori rinforzi della Polizia di Stato e altre forze dell’ordine hanno scongiurato il peggio.

Si parla di due poliziotti contro 50 extracomunitari. Ma su un blog che si chiama Terre di Frontiera esiste una ricostruzione dei fatti, simile ma non uguale.

È vero che Omar cercava di resistere per non farsi arrestare. Era spaventato, sapeva che aveva sbagliato e aveva paura di perdere il permesso e di andare in carcere. Non ha fatto bene. Ed è vero pure che altri ragazzi del Gambia cercavano di tirare il compagno per difenderlo, anche perché si era fatto male. Quando la polizia è arrivata – spiega Marco – hanno inseguito Omar e per mettergli le manette lo hanno buttato a terra, tra i cumuli di rifiuti fatti per la maggior parte da bottiglie di vetro. Lui è caduto e si è fatto male. Ha cercato di non farsi mettere le manette e si è agitato tanto. Uno dei poliziotti è caduto insieme a lui per terra. Si è fatto male pure lui alle mani, con vari tagli, si è sporcato il pantalone nell’immondizia ed è andato a finire con la faccia dentro la polvere. Aveva la faccia tutta piena di polvere e di terra, come quella di Omar. I ragazzi del Gambia tiravano Omar per un altro braccio e noi tutti gridavamo che non lo dovevano fare. Stavano sbagliando pure loro perché non si fa così. Se Omar ha sbagliato, Omar deve andare in carcere con Polizia, che fa il suo dovere. Poi ci pensa il suo avvocato, che vede Omar mercoledì. Era sbagliato tirare Omar – aggiunge – noi abbiamo gridato, nel video si sente che io grido “No!”. Poi hanno smesso. Tutti cercavano di parlare con la Polizia per vedere cosa si doveva fare. Ma nessuno, giuro nessuno, ha picchiato poliziotti. Nessuno. Dopo sono arrivati altri poliziotti, con quattro macchine in tutto. Se noi avevamo picchiato, perché dovevano arrestare solo Omar? Arrestavano anche altri. Tutti gli altri. Nessuno ha picchiato la Polizia, veramente no. Se qualcuno di noi picchiava, poteva succedere una guerra. Noi siamo irregolari, è vero, ma non siamo stupidi.

Sia chiaro, io non posso certificare come siano andate le cose, non posso mettermi a dare torto o ragione agli uni o agli altri. Ma so che come me nessun blogger o giornalista è andato sul luogo, ha chiesto lumi o guardato video. Tutti hanno ripubblicato tale e quale il comunicato del SAP e le parole del Ministro Salvini. Ma i video girati in loco, finora, non sono apparsi da nessuna parte se non su Terre di Migranti.

Il racconto su Terre di Migranti non giustifica assolutamente aggressione e fuga, anzi, ma mostra in versione video come in realtà l’assalto da parte dei 50 extracomunitari non sia stato proprio un assalto, più un tentativo di dividere i litiganti il ragazzo che era fuggito dalla polizia e uno degli agenti e successivamente un chiedere lumi sui fatti. Nelle immagini si vede uno dei due agenti appoggiato alla sua auto, attorniato da migranti che riprendono coi loro telefonini, senza che nessuno gli metta le mani addosso. Difficile credere che dopo averlo assalito in 50 gli stessi se ne stiano lì buoni e calmi ad attendere rinforzi. Su Terre di Frontiera riportano:

È brutto che si dice su tutti i giornali che noi abbiamo picchiato la Polizia, perché non è vero. Nessuno ha chiesto a noi cosa è successo veramente. Così non va bene. Venerdì è successo un casino, Omar ha sbagliato, i gambiani hanno cercato di difenderlo e stavano sbagliando pure loro. Ma veramente nessuno ha picchiato la Polizia. Siamo arrabbiati perché non ci possiamo difendere, non abbiamo una voce. Se abbiamo picchiato Polizia, altri poliziotti potevano venire in questi giorni per arrestare quelli che hanno sbagliato. Ma non sono venuti. Nessuno ha chiesto a noi cosa è successo. Ma se due persone litigano e il giornalista ascolta solo uno di questi, fa bene il suo lavoro? Secondo me no. Se sei bravo, ascolti tutti e due. Così noi siamo solo criminali – conclude – I mostri da mettere sul giornale.
Mostri da mettere sul giornale…

Non credo sia necessario aggiungere altro, spero che qualche giornalista avrà voglia di andare in fondo a questa storia, per non ritrovarsi ancora una volta come con Battipaglia

L’articolo è stato pubblicato originariamente su Butac, e ripubblicato su TPI.it con il consenso dell’autore

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