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“Abolirei storia dell’arte”, la frase di Bonisoli che ha scatenato le polemiche

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 19 Set. 2018 alle 08:35 Aggiornato il 19 Set. 2018 alle 08:36

“Anche io abolirei Storia dell’Arte. Al liceo era una pena”. Le parole scherzose del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli stanno creando un discreto scompiglio nel mondo degli storici dell’arte e non solo.

Secondo quanto riporta Il Secolo XIX, nel corso di un incontro con tutti i sovrintendenti d’Italia che si è svolto nei giorni scorsi, il ministro ha risposto a una domanda del sovrintendente della Liguria, Vincenzo Tinè, che – dopo aver sottolineato le carenze di organico degli uffici – ha parlato delle graduatorie da cui vengono assunti i dirigenti.

“Mi permetterei di suggerire di fermare l’attingimento alla graduatoria degli storici dell’arte – le parole di Tiné – talmente infinita che a dieci anni dal concorso non è ancora esaurita, mentre quelle di archeologi e architetti si sono esaurite subito”.

“Sono d’accordo, anche io abolirei la Storia dell’Arte – ha risposto a quel punto Bonisoli – al liceo era una pena per me, quindi la capisco e condivido il suo disagio profondo”.

Una battuta che però ha scatenato tantissime polemiche.

In merito è quindi intervenuta l’ANISA (Associazione Nazionale Insegnanti di Storia dell’Arte) per bocca della sua presidente, Irene Baldriga: “Risulta quantomeno bizzarro il fatto che – nel frattempo – la sua stessa maggioranza abbia rilanciato la proposta di una legge che concretizzi il potenziamento della storia dell’arte nella scuola”.

“Se davvero ha pronunciato quelle parole – si legge in un comunicato -, vorremmo dire al Ministro che la storia dell’arte è una disciplina importante, nel senso più puro del termine: significa molto per i giovani possedere delle chiavi di lettura per apprezzare la bellezza e la densità del patrimonio di cui saranno eredi. Attendiamo, fiduciosi, una smentita”.

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