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Berlusconi e gli ebrei

Berlusconi ha paragonato i suoi figli agli ebrei perseguitati. Ma in Italia non tutti gli ebrei si sentono oltraggiati

Di Anna Ditta
Pubblicato il 8 Nov. 2013 alle 09:36

Le dichiarazioni di Silvio Berlusconi secondo cui i suoi figli si sentirebbero come gli ebrei perseguitati durante il nazismo hanno fatto il giro del mondo.

Il settimanale statunitense The Jewish Press ha commentato le dichiarazioni scrivendo: “Sai che un politico ha perso ogni pudore quando utilizza il ricordo dell’Olocausto per descrivere i suoi problemi legali o di business. Ma quando quella allusione è fatta dall’ex primo ministro italiano Silvio “bunga bunga” Berlusconi – la figura più vicina che l’Italia abbia avuto all’imperatore Caligola – attira una particolare attenzione.”

L’agenzia di stampa internazionale Jewish Telegraphic Agency ha riportato un estratto della lettera privata inviata a Berlusconi da Abraham Foxman, direttore nazionale della Lega Antidiffamazione e sopravvissuto all’Olocausto: “È doloroso per me scoprire che i suoi figli non abbiano mai veramente imparato la lezione del genocidio nazista del popolo ebraico”, ha scritto Foxman, “dunque vi esorto, in amicizia e di profondo rispetto, a cominciare ad insegnarla loro.”

Anche il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna è intervenuto, definendo il paragone di Berlusconi “offensivo per la memoria di milioni di morti”.

Eppure, secondo l’opinione di Anna Momigliano pubblicata sul Daily Beast, la reazione non è stata quella che ci si poteva aspettare.

“Ci si aspetterebbe che gli ebrei italiani siano oltraggiati, giusto? La verità è che alcuni lo sono. Ma altri hanno quasi ignorato l’accaduto”, scrive Anna Momigliano, chiedendosi per quale ragione molti ebrei italiani tollerino senza lamentele la banalizzazione operata da Silvio Berlusconi sull’Olocausto tramite questa e altre precedenti affermazioni.

Alcuni intellettuali ebraici di spicco hanno perfino sostenuto il Pdl negli anni passati. Tra loro la giornalista Fiamma Nierenstein e Ugo Volli, docente di semiotica e avvocato ben noto di Israele.

Inoltre, quando Berlusconi ha elogiato Mussolini alla Cerimonia tenutasi il 27 gennaio di quest’anno dicendo che le leggi razziali furono il suo unico errore, Informazione Corretta, un sito pro Israele conservatore di cui Volli è un frequente contributore, ha definito le sue osservazioni “una gaffe”, commentando: “Nonostante questo, tutti noi sappiamo che Berlusconi è un vero amico degli ebrei e un amico di Israele.”

“Berlusconi è infatti un convinto sostenitore di Israele e del primo ministro Benjamin Netanyahu”, scrive Anna Momigliano, “Ma questo lo rende automaticamente un amico degli ebrei? Per alcune persone, temo, la risposta è sì.”

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