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Benigni: “L’amore è un discorso politico molto forte. L’Europa unita è l’unico sogno rimasto, non lo si può far morire”

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 7 Ott. 2018 alle 18:41 Aggiornato il 7 Ott. 2018 alle 18:47

Roberto Benigni, ospite nel piccolo comune di Apiro in occasione del Convegno Internazionale di Studi dove oggi – al Teatro Mestica di Apiro – è stato presentato Letture dell’Inferno di Roberto Benigni, si è lasciato andare ad alcune inedite rivelazioni.

“Mi piacerebbe tanto tornare in tv, teatro, al cinema, in tutti e tre i settori nei quali ho sempre passeggiato nella mia vita”, le sue parole.

Per la tv Benigni pensa a uno spettacolo su uno dei massimi sentimenti, quello dell’amore, celebrato nelle arti da poeti, pittori, musicisti e non solo: “Il titolo provvisorio è La verità vi prego sull’amore” e sarà “una specie di atlante, di un bel viaggio intorno a questo sentimento, è come parlare dell’infinito, dell’oceano”.

“L’amore – ha aggiunto – è un discorso politico molto forte, è rivoluzionario: tutto quello di cui si discute oggi ha a che fare con l’amore che ritengo sia l’unico sogno che ci è rimasto. Il sogno dell’Europa unita è l’unico sogno che si può dare ad un bambino che nasce ora, non lo si può far morire. Nel mio nuovo progetto vorrei parlare di tutto questo”.

Poi, scherzando ha aggiunto: “È tanto tempo che non faccio più niente, che ho fatto domanda per il reddito di cittadinanza e mi è stata accordata! Mi avvicino alla quota cento per la legge Fornero; l’anno prossimo c’è la flat tax e sono a posto. Comunque – ha sottolineato – non mi sono mai fermato in questi anni”.

Poi ancora: “Questo governo non è peggiore di altri. Ci vogliono portare fuori dall’Europa? Forse prima ci portano fuori dall’Italia. Ma nessuna paura: siamo il paese del risorgimento e della risurrezione”.

Infine un pensiero sulla Costituzione italiana da tempo lodata dal premio Oscar: “I nostri padri fondatori sono stati talmente lungimiranti che hanno messo un articolo che ne prevede anche il cambiamento con il mutare di tempi e dei bisogni. Ma prima di fare delle variazioni è opportuno conoscerla e non so in quanti posso affermare di saperla, specialmente i nostri governati”.

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