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    Blitz Bardonecchia, la Francia: “Dispiaciuti per il malinteso”

    Blitz Bardonecchia.

    Il ministro francese Darmanin annuncia visita a Roma: "Incidente increscioso, pronti a rivedere le intese"

    Di Laura Melissari
    Pubblicato il 4 Apr. 2018 alle 09:11 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 00:10

    La Francia è “dispiaciuta” per il “malinteso” di Bardonecchia ed è pronta a “rivedere le intese” con l’Italia. Lo ha detto il ministro francese dei Conti pubblici con competenza sulle dogane, Gerald Darmanin, annunciando che il 16 aprile 2018 andrà in visita a Roma.

    Nel piccolo comune in provincia di Torino, la sera del 30 marzo, la polizia della dogana francese ha fatto irruzione senza autorizzazione in un centro di accoglienza della ong Rainbow4Africa per svolgere un controllo sanitario a un migrante.

    I locali sono di proprietà del comune di Bardonecchia, i volontari della ong danno sostegno ai migranti respinti dalla Francia.

    Tra le proteste degli operatori che lavorano nel centro (TPI ha intervistato Eloisa Franchi della Ong “Rainbow4Africa”), la richiesta di chiarimenti da parte della Farnesina e la condanna di tutte le forze politiche, la Procura di Torino ha aperto un fascicolo. Il procedimento, a carico di ignoti, prende in considerazione la possibilità che gli agenti abbiamo commesso abusi in atti di ufficio, violenza di domicilio e violenza privata, secondo la Procura.

    “Sono dispiaciuto per il malinteso. Verrò in Italia il 16 aprile prossimo per vedere come migliorare le cose in futuro”, ha dichiarato il ministro francese Darmanin in un’intervista al Corriere della Sera pubblicata il 4 aprile 2018.

    Il ministro ha definito la sua prossima visita a Bardonecchia “un segno di distensione, di riconoscimento e rispetto”. “È come in amore, i malintesi vanno evitati”, ha detto Darmanin, che ha descritto quanto accaduto nel centro per i migranti come “un incidente increscioso, nato da un malinteso tra i doganieri francesi e le ferrovie italiane sull’uso del locale nella stazione di Bardonecchia”.

    Nei giorni scorsi Darmanin, aveva detto che “l’Italia è una nazione sorella”. Ma aveva anche aggiunto: “Non c’è stata nessuna violazione della sovranità italiana, solo un stretta applicazione dell’accordo del 1990 che consente di effettuare da una parte e dell’altra delle frontiera dei controlli”.

    Il ministro aveva fatto sapere di aver chiesto al direttore delle dogane francesi di recarsi al più presto in Italia con l’obiettivo di “consentire la ripresa dell’accordo di cooperazione doganale in tutti i suoi punti, compresa l’utilizzazione del locale nella stazione di Bardonecchia”.

    Il prefetto di Torino, Renato Saccone, ha fatto visita ai volontari della ong, ringraziandoli “per l’ottimo lavoro che stanno facendo”.

    La denuncia dei volontari che lavorano al centro di Bardonecchia

    “Non avevano il diritto di entrare, nessun diritto. Questa sarà la prima e ultima volta. Sono molto arrabbiato e amareggiato per quello che è successo”, ha detto il sindaco Francesco Avato.

    L’ambasciatore francese, Christian Masset, è stato convocato a Roma dalla Farnesina.

    La Farnesina aveva fatto sapere poche ore fa di aver chiesto “spiegazioni al governo francese e all’Ambasciata di Francia in Italia, attendiamo risposte chiare prima di intraprendere qualsiasi eventuale azione”.

    Dov’è Bardonecchia

    Bardonecchia si trova al confine con la Francia, nella provincia di Torino.

    I poliziotti della dogana francese sono entrati nel centro con un migrante che si trovava su un treno arrivato poco prima in stazione. Gli agenti hanno obbligato il migrante a sottoporsi all’analisi delle urine. Non hanno dato alcuna spiegazione ai membri presenti.

    A Bardonecchia il centro d’accoglienza è sorto per prestare assistenza ai migranti che tentano di oltrepassare le Alpi per recarsi in Francia ma vengono respinti alla dogana.

    “Tremava, aveva paura”, ha raccontato una volontaria, riferendosi al migrante accompagnato dalla polizia francese. “Quando un nostro mediatore culturale ha fatto notare agli agenti che non si stavano comportando nel modo giusto, per risposta gli hanno detto di stare zitto. Hanno sostenuto che per una concessione delle Ferrovie del 1963 potevano utilizzare quel locale e hanno detto che non avevamo diritto di sindacare sul loro operato. È stato allora che abbiamo chiamato il sindaco e poi la nostra polizia”.

    L’azione della polizia francese, secondo l’Ong Rainbow4 Africa, vìola i principi di indipendenza, neutralità, imparzialità e umanità.

    La nuova rotta dei migranti sulle Alpi

    Da alcuni mesi, come aveva già raccontato TPI, sono molti i migranti che, in numero sempre maggiore, tentano di superare il valico del Col de l’échelle, tra Italia e Francia, che congiunge la Val di Susa in Piemonte con la Val della Clarée nel dipartimento delle Hautes-Alpes.

    “Senza alcun tipo di attrezzature, con giacche leggere, scarpe da ginnastica e a piedi scalzi si incamminano di notte, sfidando il buio, il freddo, la neve e le difficoltà che la montagna riserva ai suoi visitatori”, aveva raccontato Eloisa Franchi, portavoce della Ong Rainbow4Africa che da inizio dicembre 2017 si occupa di salvataggi in queste zone.

    La reazione della politica

    Tutti i partiti politici si schierano con forza contro i fatti di Bardonecchia.

    Il leader del M5S Di Maio ha detto: “Bene ha fatto la Farnesina a convocare l’ambasciatore francese. Quanto accaduto a #Bardonecchia deve essere chiarito completamente in ogni suo aspetto”.

    Salvini, leader della Lega e del centrodestra, ha annunciato: “Altro che espellere i diplomatici russi, qui bisogna allontanare i diplomatici francesi! Con noi al governo l’Italia rialzerà la testa in Europa, da Macron e Merkel non abbiamo lezioni da prendere, e i nostri confini ce li controlleremo noi”.

    Il segretario reggente del PD Martina ha scritto: “I fatti di Bardonecchia sono gravi. Così di certo non si fa la nuova Europa”.

    Enrico Letta: “L’irruzione polizia francese a Bardonecchia è l’ennesimo errore su questione migranti. Poi in Europa si stupiscono dell’esito elettorale in Italia!”.

    “Non siamo la toilette di Macron. Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo. L’Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità”, ha dichiarato la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli. Commenti di sdegno sono arrivati da ogni parte dello schieramento politico, da destra a sinistra.

    “Il comportamento degli agenti francesi a Bardonecchia è stato gravissimo. L’Italia chiami Macron e gli ricordi che qui nessun agente straniero può venire a far valere la propria autorità. Siamo un Paese sovrano non una provincia della Francia. I campioni delle urine li prendano nei bagni francesi o ne segnalino la necessità alle nostre forze dell’ordine”, ha detto il parlamentare europeo del Pd Daniele Viotti.

    “Il governo ha il dovere di protestare contro il blitz degli agenti francesi nella sede di Bardonecchia della Rainbow4Africa. Si tratta di un’azione molto grave nei confronti di un Paese confinante. Ma soprattutto è un’intollerabile intimidazione verso chi offre assistenza ai migranti. Il rispetto dei diritti umani è stato calpestato oltre ogni immaginazione. E questo è inaccettabile”, ha detto Pippo Civati di Possibile.

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