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Bambino di 10 anni veglia la mamma morta, in casa sporcizia e disordine: “Ha la faccia tutta nera”

Di Laura Melissari
Pubblicato il 20 Feb. 2019 alle 10:33

Un bambino di 10 anni ha vegliato per un giorno intero la madre morta. Solo dopo molte ore si è recato a casa della vicina, piangendo. “È nera, la mamma ha la faccia tutta nera…”, ha detto il bambino.

La situazione familiare era disperata: in casa sporcizia e disordine. Dal 2017 la donna, affetta da depressione, era sotto osservazione dei servizi sociali.

“Le parlavo. Speravo si muoveva”, ha raccontato il bambino che ha vegliato la madre per non lasciarla sola. Quando il bambino si è recato dalla vicina, la madre era già morta da tempo a causa di un arresto cardiocircolatorio. Aveva solo 10 anni, ma a lungo si era preso cura della madre depressa.

Già nel 2017 alla Procura del Tribunale per i minorenni era arrivata una segnalazione. In seguito era stato aperto un procedimento con la richiesta di emettere un provvedimento con misure drastiche come l’affido ai servizi social. Ma nulla si era mosso.

I tempi dei servizi sociali sono lunghi e lenti, e succede spesso che, come in questo caso, mentre si attende un provvedimento, succeda l’irreparabile.

“Il bambino presenta notevoli difficoltà scolastiche, ha bisogno di una valutazione neuropsichiatrica. La madre sul punto si manifesta trascurante, superficiale, inconcludente. Ha scarse risorse personali, è malata, rifiuta le poche offerte di lavoro o non riesce a tenere gli impieghi. Il padre non si è mai occupato del minore, è di fatto assente. Infine, non vi è una rete parentale di riferimento”, si diceva nel 2017, quando la Procura chiedeva di disporre l’affido al Comune, limitando la responsabilità genitoriale della madre.

Il bambino era spesso assente da scuola.

I poliziotti, arrivando nella casa dove vivevano mamma e figlio, hanno trovato “spazzatura e sporcizia ovunque, con avanzi di cibo in via di decomposizione, cattivissimo odore, medicinali vari sparsi in tutta la casa, il bagno in pessime condizioni igienico sanitarie”.

“La cameretta del bimbo era l’unica stanza in discrete condizioni”, hanno raccontato gli agenti.

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