Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Insegnanti, il ministero offre 14 euro di aumento ma i sindacati protestano: “Nessuna trattativa”

Credit: Getty Images

In base a quanto affermato dal ministro Bussetti, l'aumento netto per il 2019 su uno stipendio medio di 1.400 euro sarebbe di soli 14 euro

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 19 Nov. 2018 alle 19:22 Aggiornato il 19 Nov. 2018 alle 19:25

È scontro sulla trattativa per il rinnovo del contratto docenti e del personale amministrativo della scuola pubblica.

Dopo dieci anni di blocco contrattuale dello stipendio degli insegnanti, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha annunciato che le retribuzioni per il 2019 potrebbero aumentare di 14 euro netti (23 euro lordi) su uno stipendio di 1400 euro mensili. Un aumento dell’1,9 per cento.

“La questione stipendiale è conosciuta: io voglio restituire vita ai docenti, non solo a loro, ma anche all’apparato amministrativo che va sicuramente incentivato sotto questo profilo e lavoriamo per questo. È chiaro che abbiamo un programma di cinque anni e che avremo cinque anni per avere risultati”, ha dichiarato il ministro.

Per Bussetti i soldi ci sarebbero, e sarebbero previsti dalla Legga di bilancio, ma prevedono un aumento dello stipendio inferiore rispetto a quello che era stato garantito dal precedente Dicastero Fedeli, che aveva ottenuto un contratto con una crescita della busta paga tra gli 80,40 euro e i 110,40 euro.

La reazione dei sindacati – Secondo i principali sindacati, nella Manovra non ci sarebbero veri aumenti di stipendio ma solo fondi che serviranno a coprire l’indennità di vacanza contrattuale.

“È giusto aiutare chi non lavora con il reddito di cittadinanza”, ha spiegato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal. “Ma non bisogna nemmeno penalizzare chi lavora. Chiediamo al governo di garantire un salario minimo a tutti i lavoratori, compresi i docenti”.

Sulla questione si è espressa anche la Cgil-scuola, per la quale le risorse previste per i contratti pubblici sono sufficienti unicamente a coprire la stabilizzazione dell’elemento perequativo ereditato dal precedente contratto e a coprire l’indennità di vacanza contrattuale.

“Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha più volte detto che bisogna restituire dignità ai docenti, ma nella legge finanziaria non c’è nessun investimento né per i docenti né per l’intero comparto dell’istruzione e della ricerca”, ha dichiarato all’Agi la segretaria nazionale Flc Cgil, Anna Maria Santoro.

Il commento di Bussetti – “Il cammino della legge di bilancio è appena cominciato e ci sono tutti i margini per inserire ulteriori risorse per il rinnovo dei contratti. Questo non è il momento di generare allarmi, ma di lavorare tutti insieme per raggiungere l’obiettivo che è sostenuto e condiviso dal governo”, ha dichiarato Bussetti.

“Incontrerò personalmente i sindacati prima dell’approvazione della legge di bilancio proprio per lavorare insieme sulle risorse e anche su una possibile pre-intesa in vista del rinnovo. Nel frattempo voglio ricordare che proprio grazie all’intervento economico già programmato in legge di bilancio dal nostro governo stiamo scongiurando un taglio allo stipendio per 850mila insegnanti”, ha sottolineato.

“Taglio che sarebbe scattato a gennaio visto che il precedente governo non ha stanziato abbastanza risorse durante l’ultimo rinnovo contrattuale per mantenere gli aumenti previsti attraverso il cosiddetto elemento perequativo dopo il primo anno. Vale la pena ricordarlo a chi ci accusa di non fare abbastanza”, ha concluso.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version