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Arbitro picchiato a Roma, l’Aia: “Domenica senza direttori di gara nel Lazio”

Riccardo Bernardini, l'arbitro 24enne picchiato a San Basilio, Roma

Riccardo Bernardini, 24 anni, è stato aggredito a San Basilio dopo una partita e ha rischiato di morire. Il direttore dell'Associazione italiana arbitri ha imposto lo stop ai fischietti per un turno nei campionati dilettanti della regione

Di Massimo Ferraro
Pubblicato il 13 Nov. 2018 alle 13:45 Aggiornato il 13 Nov. 2018 alle 13:48

“Quello che gli è successo è indecente”. Lo scandisce lentamente e con decisione, senza aggiungere altro, la mamma di Riccardo Bernardini, l’arbitro di 24 anni aggredito brutalmente su un campo di calcio di San Basilio, alla periferia di Roma, l’11 novembre 2018.

Domenica, partita di promozione tra Virtus Olympia San Basilio e Atletico Torrenova 1986. Al termine dell’incontro Riccardo viene aggredito da più persone, forse due ultras della squadra locale arrabbiati per la sconfitta e due espulsioni.

Riccardo viene trovato dal preparatore atletico del Torrenova Yuri Alviti, già capo ultras degli Irriducibili della Lazio.

“La partita era finita da pochi minuti, gli spogliatoi erano ancora chiusi quando abbiamo visto l’arbitro a terra, incosciente – ha raccontato Alviti – Aveva perso sangue battendo la testa. Gli ho aperto i denti serrati, gli ho tirato fuori la lingua per non farlo soffocare e messo su un fianco e dopo un po’ si è ripreso. Eravamo tutti sconvolti”.

Secondo i Carabinieri Riccardo sarebbe stato colpito in faccia con due schiaffi, il secondo così forte da farlo cadere all’indietro, sbattendo con forza la testa. Solo l’intervento di Alviti, e della fidanzata infermiera poi, hanno impedito che Riccardo perdesse la vita.

Marcello Nicchi, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri (Aia) ha per spiegato che la situazione è molto più grave e diffusa di quanto si creda sui campi dei campionati minori.

“Tantissimi ragazzi di 16 o 17 anni, nell’ultimo anno, sono finiti in pronto soccorso o hanno dovuto ricevere cure mediche dopo episodi di aggressioni in campo – ha denunciato Nicchi – Capita sempre più spesso che i genitori siano costretti a far smettere di arbitrare i figli”.

Nicchi, dopo l’episodio di San Basilio in cui il giovane arbitro ha rischiato di perdere la vita, ha annunciato che questa settimana non invierà arbitri sui campi per tutte le partite in programma nei campionati dilettanti della regione Lazio.

“Sono in ospedale da ieri – ha detto la mamma di Riccardo – devo parlare con gli infermieri, con i medici. Mio figlio ha bisogno di antidolorifici e non è giusto. Vi sono dei limiti oltre i quali l’idiozia dovrebbe essere controllata”.

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