Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Alex, rinuncia il volontario compatibile: a donare il midollo sarà il padre

Il donatore compatibile aveva dato la sua disponibilità solo da gennaio 2019

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 26 Nov. 2018 alle 10:28 Aggiornato il 26 Nov. 2018 alle 10:30

Dopo mesi di ricerca era stato trovato un donatore compatibile per il trapianto di midollo osseo per Alessandro Maria Montresor, il bambino affetto da una grave malattia genetica e attualmente ricoverato a Londra.

La gioia dei genitori, però, è durata molto poco. Il donatore infatti ha dato la sua disponibilità all’operazione solo da gennaio 2019 e non nell’immediato.

Nell’attesa, Alex sarà trasferito all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e sarà uno dei due genitori a donare il proprio midollo al bambino.

“La notizia che si fosse trovato, tramite una ricerca nel registro internazionale, un donatore altamente compatibile con Alessandro Maria è vera”, scrivono i genitori di Alex su Facebook.

“Tuttavia, a seguito dell’accertamento della compatibilità, abbiamo appreso che tale donatore (non italiano) si è reso disponibile solo da metà gennaio. Tale tempistica purtroppo è incompatibile con la malattia del nostro bimbo, che come sapete richiede un trapianto il prima possibile”.

La malattia – Alessandro al momento si trova a Londra, dove vive con i genitori di origine italiana. Sono stati loro a lanciare l’appello per trovare in breve tempo un donatore di midollo compatibile.

Il bambino infatti soffre di linfoistiocitosi emofagocitica, conosciuta in medicina come HLH: una malattia genetica molto rara che colpisce solo lo 0.002% dei bambini e che non lascia speranze di vita senza un trapianto di midollo osseo.

“Vi esortiamo a continuare a iscrivervi nel registro italiano dei donatori di midollo osseo, di regalare con un piccolo gesto d’amore una nuova speranza di vita ai tanti Alessandro Maria che aspettano e lottano nell’attesa”, si legge sul profilo social dei genitori di Alex.

“Ci teniamo a ringraziare il Chelsea and Westminster Hospital, il Saint Mary’s Hospital ed il Great Ormond Street Hospital e con loro tutti i medici e gli infermieri che abbiamo incontrato nel nostro percorso e che sono stati impeccabili nel riuscire a identificare in tempi record la malattia, oltre che a salvare Alessandro Maria durante la fase acuta della stessa”.

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version