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Alessandro Borghi: “Il film su Cucchi era necessario. Ora ne farei uno sul caso Regeni”

Credit: Afp

L'attore di "Sulla mia pelle", candidato ai David di Donatello, ha evidenziato la necessitò di girare un film sul ricercatore italiano assassinato in Egitto

Di Redazione TPI
Pubblicato il 28 Feb. 2019 alle 12:28 Aggiornato il 28 Feb. 2019 alle 13:11

Su Giulio Regeni bisognerebbe fare un film. Anzi, su tutte le verità rimaste in sospeso bisognerebbe farne altri cento di film. A parlare, intervistato da La Stampa, è Alessandro Borghi. L’attore che ha interpretato Stefano Cucchi in Sulla mia pelle, diretto da Alessandro Cremonini, ha parlato dei suoi futuri progetti, sottolineando che la storia che l’ha lasciato più perplesso è proprio quella del ricercatore italiano assassinato in Egitto.

“È una cosa che non riesco proprio a mandare giù. Sono pronto a girare domani stesso un film, se questo può essere d’aiuto”, ha dichiarato l’attore, candidato ai David di Dontello per la sua interpretazione nel film di Cremonini.

“È uno dei film più importanti degli ultimi quindici anni di cinema italiano. E non lo dico per la mia interpretazione. Quello è il mio lavoro: sono pagato per farlo bene. Ma dietro Sulla mia pelle c’è l’intelligenza sfrenata degli scrittori, che hanno ridotto a zero la possibilità che venisse strumentalizzato, e la grandissima capacità registica di Alessandro Cremonini. Doveva essere fatto”, ha sottolineato al quotidiano torinese.

E in merito alla sua candidatura, Borghi ha affermato: “Se devo essere onesto, un po’ me l’aspettavo. Sono stato più felice per le altre candidature, per Alessio Cremonini, il regista e per la produzione di Sulla mia pelle. Perché fare un film del genere è una dimostrazione di grande coraggio.

Dopo il plauso ottenuto con il ruolo di Stefano Cucchi, Alessandro Borghi è in sala con Il primo re, film con cui Matteo Rovere ha riscritto il mito di Romolo e Remo.

Dopo il ruolo del fratello del fondatore di Roma, Borghi è tornato sugli schermi anche con la seconda stagione della serie Suburra, distribuita da Netflix, in cui interpreta il ruolo di Aureliano. Ispirata all’omonimo romanzo scritto da GiancarloDe Cataldo e Carlo Bonini, la serie è ambientata a Roma e vede criminali locali, politici e esponenti del clero scontrarsi per ottenere il controllo del lido di Ostia e poi della capitale.

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