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“Aggressori di Niccolò Bettarini pestati in carcere per ordine di ultrà dell’Inter? Non risulta”

Niccolò Bettarini con il padre Stefano e la madre Simona Ventura

Era stato il figlio di Simona Ventura e Stefano Bettarini a parlare di questo episodio in un'intercettazione, ma la procura di Milano smentisce

Di Luca Serafini
Pubblicato il 7 Set. 2018 alle 16:36

Secondo quanto riportato da Agi, alla procura di Milano, e in particolare al pm Elio Remondini che coordina le indagini, non risulta alcun pestaggio ai danni degli aggressori di Niccolò Bettarini e ordinato da capi ultrà dell’Inter.

Era stato lo stesso Niccolò, figlio del calciatore Stefano Bettarini e di Simona Ventura, a parlare in un’intercettazione di questo presunto pestaggio.

Le stesse fonti della procura smentiscono anche il fatto che Bettarini avrebbe tirato “un cartone” al giovane albanese poi arrestato in risposta alle provocazioni verbali e fisiche ricevute, come lui stesso aveva raccontato a un amico al telefono.

“C’è uno dell’Inter che vuole parlare con me e sapere chi è stato ad aggredirmi”. 

Sono le parole di Niccolò Bettarini intercettate dalla polizia durante una telefonata con un amico. Bettarini il primo luglio scorso è stato ferito con 9 coltellate intorno alle cinque di mattina fuori da una discoteca.

Il ragazzo racconta a un amico di avere ricevuto in ospedale la visita dei capi della curva dell’Inter che gli hanno detto che a San Vittore – il carcere di Milano – hanno fatto “picchiare i suoi aggressori, li hanno fatti gonfiare come ‘le prugne’ sia dagli sbirri che quelli dentro”.

La telefonata risale al 7 luglio scorso. Sei giorni prima, il giovane era stato aggredito davanti alla discoteca ‘Old Fashion’ di Milano.

La vicenda

Niccolò Bettarini è stato ferito con 9 coltellate intorno alle 5 di domenica mattina.

Niccolò si trovava all’uscita della discoteca milanese quando è intervenuto per sedare una lite in cui era coinvolto un suo amico, finendo però per essere ferito lui stesso.

Il ragazzo è stato soccorso e ricoverato in codice rosso all’ospedale Niguarda, dove è stato operato.

Gli agenti della squadra mobile e dalla volante della questura di Milano hanno interrogato gli amici di Niccolò presenti con lui al momento dell’aggressione.

Alcuni di loro hanno dichiarato che gli aggressori “erano degli animali”. Niccolò Bettarini intercettazioni

I motivi della lite risalirebbero a un episodio di 3 settimane fa, secondo quanto riportato dal Corriere.

“Un maggiore del guardia di finanza si trovava all’Old Fashion e ha avuto un diverbio con un gruppo di ragazzi. Sabato sera si sono ritrovati al locale e il gruppetto di ragazzi si è avvicinato al militare iniziando la lite dandogli degli schiaffi”.

Come riporta il Corriere della Sera, il pm che sta indagando sull’accoltellamento di Niccolò Bettarini ritiene che il motivo dell’aggressione sia legato alla notorietà del ragazzo, al fatto che sia figlio dell’ex calciatore Stefano Bettarini e di Simona Ventura.

“Ti abbiamo riconosciuto, sei il figlio di Bettarini, ti ammazziamo”. Sarebbe stata questa la frase pronunciata da uno dei quattro aggressori.

Al momento sono in stato di fermo quattro persone: Andi A, 29 anni, Albano J, 24 anni, Davide C., 29 anni, Alessandro F., 24 anni. Quest’ultimo gestisce un bar frequentato anche da militanti di estrema destra.

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