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Se sei un fuorisede, la tua stanza vale meno di quanto paghi

I dati sugli affitti del 2016 mostrano quanto spende in media uno studente per una stanza. Gli immobili sono spesso di metrature risicate rispetto al prezzo richiesto

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 28 Apr. 2017 alle 16:00

Chi alimenta il mercato degli affitti in Italia? Il rapporto Solo Affitti, presentato a novembre 2016 con i dati sui canoni in Italia, afferma che a muovere questo mercato è la migrazione degli insegnanti. Seguono gli affitti per studenti. 

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Il dato rilevante mostra come sia cresciuta la quota di inquilini che scelgono l’affitto per motivi di lavoro: 27 per cento rispetto al 22,6 per cento del 2015. 

Gli studenti e le studentesse sono fuorisede tra i 18 e i 25 anni, prendono casa in affitto nelle città in cui studiano, quasi sempre in appartamenti da condividere con altri coetanei. Per risparmiare tempo, cercano soluzioni abitative principalmente su siti specializzati in affitto o sui social network. 

Quando va bene, firmano un contratto d’affitto, ma spesso non conoscono i benefici e i diritti previsti dal contratto che stipulano. Quando va male, pagano in nero al proprietario e finiscono in subaffitto, che è sì una pratica lecita, ma deve essere specificata nel contratto che conferisce tale possibilità all’inquilino. 

In altri casi, la ricerca è mediata dalle agenzie immobiliari, che richiedono, a seconda delle diverse politiche, una mensilità come compenso per il lavoro svolto, o il 10 per cento del canone annuo stipulato tra inquilino e proprietario. Un discreto guadagno, che si eleva se si passa dall’affitto di una sola stanza a quello di un intero appartamento.

Per fare un esempio, un ragazzo che intende prendere in affitto una stanza per un canone mensile di 550 euro dovrà corrispondere 660 euro di provvigione all’agenzia e almeno una caparra al proprietario.

Come sono cambiati i prezzi?

Secondo il rapporto, nel 2016 al sud si è registrata una flessione dei prezzi, mentre nelle città del nord i prezzi sono aumentati: Trieste +10 per cento, Trento +6,3 per cento, Venezia +2,1 per cento, Milano +1,7 per cento.

I prezzi calano a Bologna (-3,7 per cento), Genova (-7 per cento ) e Torino (-0,1 per cento). Dopo il rimbalzo del 2015 i canoni medi in Italia adesso sembrano stabilizzarsi con un -0,2 per cento.

Secondo lo studio, al centro Italia nel 2016 i canoni di locazione sono cresciuti. Nella città di Firenze l’aumento è stato del 2,5 per cento, a Roma dell’1,8 per cento.

Per quanto riguarda i prezzi della locazione, per prendere in affitto un appartamento in Italia servono in media 515 euro, 563 euro se l’appartamento è arredato e 573 euro se dotato di box. 

A Milano, con un canone medio di 931 euro, nell’ultimo anno c’è stato un aumento di 15 euro mensili rispetto al 2015; a Roma si è rilevata una media di 823 euro mensili.

Gli affitti a Roma

Ma che tipo di abitazioni riusciamo a prendere in affitto? E perché le spese accessorie spesso non sono elencate in modo trasparente sui vari siti che pubblicano gli annunci? 

TPI ha provato a testare il mercato contattando i proprietari diretti e le agenzie immobiliari che offrono appartamenti e stanze in affitto a Roma attraverso gli annunci pubblicati su siti come kijiji.it, casa.it, subito.it, bakeka.it, attico.it.

Gli annunci, il più delle volte, mostrano una galleria di immagini alla quale è affiancata una breve descrizione dell’immobile con il canone mensile richiesto. In alcuni casi non è specificata la strada o la piazza precisa in cui si trova la stanza, ma è necessario richiederla in un contatto diretto.

Nel 50 per cento dei casi è stato possibile risalire alle spese accessorie previste direttamente dall’annuncio, che però non chiariscono mai se vanno aggiunti gli importi per i rifiuti. 

I prezzi per un monolocale vicino alle stazioni della metropolitana possono variare dai 500 euro fino agli 800, 1.000 euro se si cerca nelle zone del centro storico. 

Con circa 950 euro è possibile prendere in affitto un appartamento di 25 metri quadri in pieno centro a Trastevere. Il divano diventa letto e viceversa, la cucina ha due fornelli elettrici a induzione e il tavolo per mangiare è anche quello dove si studia, si lavora e si legge.

In compenso l’appartamento è finemente arredato, corredato quasi sempre di parquet e con una vista mozzafiato dalla finestra a vasistas (a meno che l’appartamento non si trovi al piano seminterrato, come spesso accade). Si vive nel pieno della movida romana e si respira la vita vera della città eterna.

I prezzi delle camere per studenti sono ancora più variabili: una camera singola in un appartamento con altri studenti parte quasi sempre dai 400 euro, anche 350 per zone più periferiche, e raggiunge i 600 euro quando ci si avvicina al centro, o ai quartieri più gettonati come Parioli, Flaminio, Nomentano, Trieste, Prati.

Il riscaldamento non è sempre garantito, alcuni dei palazzi più vecchi e risalenti agli anni Venti o Trenta ne sono sprovvisti. Tocca quindi provvedere con stufe elettriche che fanno impennare i costi dell’energia a fine mese. Sempre in questi edifici è difficile che siano presenti ascensori o impianti di condizionamento.

Il quadro, in linea generale, non offre un soddisfacente equilibrio tra prezzo e qualità. Molto spesso gli immobili sono di metrature davvero risicate rispetto al prezzo che viene richiesto e gli arredamenti sono usurati, talvolta decadenti e contrari anche alle basilari norme per la sicurezza.

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