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Centenario armistizio grande guerra | 11 novembre 1918-2018

Di TPI
Pubblicato il 11 Nov. 2018 alle 09:30 Aggiornato il 23 Nov. 2018 alle 16:57

Centenario armistizio prima guerra mondiale | L’11 novembre è un giorno importante per la storia europea. Nel 1918 si sanciva la fine della Prima Guerra Mondiale, con l’armistizio di Compiègne. L’intesa tra i due schieramenti avversari arrivò a pochi giorni dall’armistizio di Villa Giusti del 4 novembre, firmato tra Italia e Austria.

Tra il 10 e l’11 novembre sono in programma numerosi eventi in tutta Europa, per celebrare l’anniversario. L’appuntamento principale è quello di Parigi, dove si riuniranno i leader di tutto il mondo.

In molte nazioni all’epoca alleate l’11 novembre è considerata festa nazionale, come ad esempio in Francia con l’Armistice Day, o nel Regno Unito dove viene chiamata Remembrance Day.

11 novembre 1918: l’armistizio di Compiègne

L’armistizio di Compiègne fu firmato l’11 novembre 1918. A sottoscriverlo furono l’Impero tedesco da un lato e le potenze Alleate (Impero britannico, Francia e Impero russo) dall’altro. Lo storico armistizio fu siglato in un vagone ferroviario nei boschi vicino a Compiègne, nella regione francese della Piccardia. Fu l’atto che sancì la fine dei combattimenti della prima guerra mondiale.

A questo link è possibile leggere il testo dell’armistizio.

L’armistizio prevedeva la cessazione delle ostilità entro sei ore dalla firma dello stesso, il ritiro entro 15 giorni delle truppe tedesche da tutti i territori occupati in Francia, Lussemburgo, Belgio, nonché dall’Alsazia-Lorena.

E ancora, entro i successivi 17 giorni l’abbandono di tutti i territori sulla riva sinistra del Reno, e consegna delle guarnigioni di Magonza, Coblenza e Colonia alle truppe d’occupazione francesi. Il trattato prevedeva inoltre la consegna alle forze alleate di 5.000 cannoni, 25.000 mitragliatrici, 3.000 mortai e 1.400 aeroplani, oltre che la consegna di tutte le navi da guerra moderne.

A titolo di riparazione, erano previste 5.000 locomotive e 150.000 vagoni ferroviari. L’entrata in vigore dell’armistizio sanciva l’annullamento del trattato di Brest-Litovsk, stipulato tra la Russia e gli Imperi centrali alcuni mesi prima. L’obiettivo dell’armistizio era impedire che il Reich tedesco potesse riprendere i combattimenti.

Ci vollero altri 3 mesi per il ritiro di tutte le divisioni tedesche, che terminò il 17 gennaio 1919.

Il documento fu firmato dal maresciallo Foch, dall’ammiraglio britannico Rosslyn Wemyss, dal Segretario di Stato tedesco Mathias Erzberger, dal conte Alfred von Oberndorff, rappresentante della diplomazia tedesca, dal capitano della marina tedesca Ernst Vanselow e dal generale Detlof von Winterfeldt.

L’armistizio, firmato nelle prime ore del mattino, è entrato in vigore 6 ore dopo: alle 11. In questo lasso di tempo, si continuò a combattere. Si stima che in quel lasso di tempo morirono 2.500 soldati, tra cui Augustin Trébuchon, colpito alla testa alle 10:50 e considerato l’ultimo soldato francese morto nella grande guerra.

La sconfitta militare sancì il definitivo crollo dell’impero austro-ungarico e dell’impero ottomano.

In totale la Prima guerra mondiale provocò la morte di 9.721.937 militari e di 6.821.248 di civili.

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