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Lombardia, maximulta a Trenord per i disservizi sui pendolari: “Ennesimo capolavoro della Regione”

La nuova biglietteria di Trenord in stazione Centrale a Milano, inaugurata lo scorso settembre. ANSA/Mourad Balti Touati

Il ricorso supportato dall'associazione Codici ha portato a una multa di 30mila euro. Bussolati (Pd): "Da anni denunciamo i gravi disservizi di Trenord nel Consiglio regionale della Lombardia"

Di Lorenzo Zacchetti
Pubblicato il 7 Dic. 2020 alle 18:41

Lombardia, Trenord sanzionata

“Si è concluso con il successo dell’associazione Codici e dei pendolari il procedimento avviato dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti nei confronti di Trenord“, così l’ente a tutela dei diritti dei cittadini annuncia in un comunicato. “Si tratta di controlli finalizzati alla verifica del rispetto dei diritti dei passeggeri, soprattutto quelli con mobilità ridotta, e del corretto riconoscimento del diritto all’indennizzo in materia di abbonamenti e, più in generale, a livello di tempistiche. Avviato nel dicembre scorso, l’intervento ha prodotto una sanzione di 30mila euro nei confronti dell’azienda”.

Il Segretario nazionale Ivano Giacomelli aggiunge: “Abbiamo portato all’attenzione dell’Autorità i disagi e le segnalazioni dei viaggiatori e accogliamo con soddisfazione l’esito delle verifiche, che confermano quanto da noi denunciato. Alla base della sanzione, infatti, c’è il mancato adeguamento da parte di Trenord ad alcune misure molto importanti della delibera numero 106/2018. Nello specifico, una riguarda il rimborso e l’indennizzo dei viaggiatori con disabilità o mobilità ridotta per il biglietto acquistato per una corsa indicata come fruibile per loro e resa, invece, con materiale non idoneo oppure sostituita con autoservizio sostitutivo o integrativo non accessibile o non idoneo”.

“Un’altra misura, invece, è riferita al riconoscimento ad un indennizzo adeguato per i titolari di un abbonamento che incorrono in un susseguirsi di ritardi o soppressioni. Infine, la terza misura contestata riguarda il riconoscimento ai titolari di abbonamento mensile o annuale un indennizzo per ciascun mese in cui un numero di treni pari o superiore al 10% di quelli programmati subisca un ritardo superiore a 15 minuti o venga soppresso. L’indennizzo è pari al 10% dell’abbonamento mensile e a 1/12 del 10% dell’abbonamento annuale. Naturalmente per noi non finisce qui. Stiamo, infatti, predisponendo una diffida inibitoria nei confronti di Trenord”.

La questione è stata commentata anche dal consigliere regionale del Pd Pietro Bussolati, che da tempo conduce una campagna finalizzata a segnalare le problematiche dei pendolari lombardi: “Da anni denunciamo i gravi disservizi di Trenord in Consiglio regionale. Questa sanzione è l’ennesima riprova che le cose non funzionano e che la società e Regione Lombardia non si sono dimostrate in grado di garantire ai lombardi un trasporto pubblico sicuro, efficiente e puntuale, anche verso le categorie più deboli. Noi non smetteremo di lottare in ogni sede perché tutti i cittadini lombardi possano vedere riconosciuto il diritto a un servizio di trasporto ferroviario di qualità, ma occorre che la Regione prenda atto del fallimento delle sue politiche e cambi davvero rotta, a partire da un’assessora ai trasporti che, per allontanare le proprie responsabilità, è riuscita a dire in diretta su una rete TV nazionale che Regione Lombardia avrebbe il solo compito di programmare l’orario dei treni. Non è così e lo sanno anche i bambini. Bisogna cambiare tutto”, scrive l’esponente Dem in una nota.

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